Il dossier del centro studi Carducci che propone anche 18 reti cliniche per la sanità fermana: «Sette servizi per il nuovo Murri»

Il dossier del centro studi Carducci che propone anche 18 reti cliniche per la sanità fermana: «Sette servizi per il nuovo Murri»
Il dossier del centro studi Carducci che propone anche 18 reti cliniche per la sanità fermana: «Sette servizi per il nuovo Murri»
di Nicola Baldi
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Lunedì 28 Febbraio 2022, 06:35

FERMO -  Avviare i sette servizi essenziali, la proposta di 18 reti cliniche sul nuovo ospedale, l’autonomia giuridica, finanziaria, operativa: per il Centro Studi Carducci sono queste le tre strade da percorrere nella transizione tra l’attuale ospedale e quello nuovo. Questo perché, ritiene il gruppo sanità del Centro Studi, «sono proposte essenziali per i pazienti non Covid dell’area vasta 4 che oggi devono andare in altri ospedali».


Nel dettaglio la proposta del Carducci vede innanzitutto una rimodulazione dei posti letto, e una ripartenza della chirurgia robotica del Murri: in quest’ultimo caso, visti i costi di acquisto e gestione, da coordinare con le altre aree. «Riteniamo – scrivono i componenti del gruppo in un dossier – che sia importante istituire emodinamica e coronografia, di cui siti e costi, 400mila euro, sono già individuati.

Poi la radiologia interventistica, la medicina nucleare (nota anche come Pet), la radiologia oncologica, l’anatomia patologica, la scintigrafia e la pneumologia. Sono servizi regolarmente strutturati che sono funzionanti nelle altre quattro aree vaste, ma negati al Murri di Fermo».


E ci sono anche le proposte, tra le altre, di coinvolgere Porto San Giorgio con il trasferimento definitivo della riabilitazione motoria e l’istituzione del polo senologico. Tra le varie, poi, anche l’assunzione di 5 cardiologi, 10 medici di pronto soccorso, 6 di medicina di rianimazione, 5 di pediatria, 20 infermieri per l’ospedale e 20 per il resto del territorio, con l’istituzione di due ospedali di comunità tra i 5 in essere. «Riteniamo – sostengono dal centro Carducci - che sia necessario stabilire la destinazione d’uso dell’attuale ospedale nel contesto del sistema dei presidi dell’area vasta 4».

E per il nuovo ospedale, che secondo il centro studi dovrà avere autonomia giuridico-economica e finanziaria, dovrebbero esserci 18 reti cliniche. La proposta avanzata prevede, nello specifico, la medicina interna e la chirurgia, l’ortopedia (e traumatologia) e neurologia, Gastroenterologia e Cardiologia con unità di terapia intensiva coronarica. Ancora nefrologia, ostetricia e ginecologia, oculistica, pediatria; otorinolaringoiatria, psichiatria, oncologia, diabetologia, malattie infettive. Per concludere la proposta con neurochirurgia, pneumologia, 11 sale operatorie e un eliporto nella struttura centrale.


Il centro studi Carducci esprime poi perplessità sull’area edificabile, che secondo i membri sarebbe non sufficiente. «I 142mila metri quadrati – ritengono – pur rispettando la legge Balduzzi non bastano, se si confrontano con il doppio dell’area di ospedali che nel decennio passato sono stati costruiti pur con meno abitanti della provincia di Fermo. D’altronde i 312 posti letto acuti previsti per il Murri di Campiglione sono, enormemente inferiori, a quelli degli altri ospedali delle Marche che non rispettano la legge Balduzzi. Il rischio di avere un nosocomio insufficiente per 18 reti cliniche e 7 servizi essenziali sopraccitati non è solo un’opinione. Pur con i 30 milioni aggiunti nel bilancio regione 2022». 

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