Fermo, Donati all'attacco di Ceriscioli
"Aumenta la frattura con i territori"

Il segretario regionale Cisl Giuseppe Donati
Il segretario regionale Cisl Giuseppe Donati
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Sabato 6 Febbraio 2016, 12:51
FERMO - "La Giunta Ceriscioli assomiglia sempre più ad un gruppo di stregoni che con pozioni magiche dagli ingredienti improbabili, tentano di gettare fumo negli occhi ai cittadini marchigiani ed ai tantissimi operatori della sanità". Giuseppe Donati, segretario regionale Cisl, usa una metafora per rimarcare la "frattura venutasi a creare con i territori per il metodo di fare politica dell’attuale Giunta regionale, molto renziano e quindi fantasioso se non illusorio, è sempre più marcata. Cittadini ed operatori della sanità piuttosto che pensionati e famiglie con malati non autosufficienti si stanno organizzando per mettere a nudo un Re già in crisi. Le proteste per le chiusure dei punti nascita ma anche per una riorganizzazione senza alcun senso della rete dell’emergenza, che priverà vasti territori di ambulanze e medici, andando a sfasciare quello che in tanti anni è stato dimostrato essere un metodo che funzionava, ne è la plastica rappresentazione. Ne sanno qualcosa o se ne accorgeranno presto i cittadini della Valle dell’Aso o quelli di Amandola".

Ieri sera incontro sul tema tra Licio Livini e i sindaci della Val d'Aso.
"Nel territorio fermano - continua Donati - non basteranno certo gli annunci strumentali sulla costruzione ( forse è meglio parlare di inizio ma senza alcuna certezza del completamento) del nuovo ospedale che servono in gran parte per nascondere le vere emergenze irrisolte della sanità e del sociosanitario dell’AV 4. Non sfugge il fatto che mentre si disserta sul nuovo ospedale, gli utenti e gli operatori devono fare i conti giornalmente con la disorganizzazione ed il sotto finanziamento dell’attuale nosocomio. Vi sono reparti costretti a lavorare in condizioni da terzo mondo. Basterebbe entrare in un giorno qualsiasi nel reparto di Oncologia per capire subito cosa s’intenda per “terzo mondo”. La professionalità di chi opera in esso non è messa in discussione ma la struttura è fortemente inadeguata. Problema questo rimasto da anni irrisolto, nonostante la volontà, anche di privati, di contribuire per una dignitosa, nuova ubicazione di Oncologia. Per troppo tempo s’è detto “ quando faremo l’ospedale nuovo….” Intanto però i malati e gli operatori, non si sa fino a quando, saranno ospitati in ambienti e spazi angusti, attendendo un nuovo ospedale. Medesima storia per l’emodinamica. Aspettando il nuovo ospedale e non facendo i dovuti investimenti, Fermo ha assistito negli anni al rafforzamento di tutte le strutture sanitarie limitrofe, diventando in molti casi ( vedi emodinamica) dipendente da esse. Una politica sanitaria folle e al massimo ribasso, messa in atto da rappresentanti politici indigeni che in qualche caso hanno addirittura  tradito il loro mandato ed hanno svenduto il proprio territorio per raggiungere obiettivi di carriera o personali. Per sanare tutto questo non basteranno certo le promesse in prospettiva elettorale o qualche posto letto di cure intermedie in un contenitore mezzo vuoto, fatto passare per Casa della Salute. Non abbiamo tutti l’anello al naso, caro Presidente Ceriscioli"

Donati incalza: "Soldi spesi male, senza un progetto preciso, in assenza di un confronto vero e non “violentatore” con le comunità territoriali, con la presunzione tutta nordista, di avere la saggezza infusa. Ma la domanda che viene spontanea è: il Presidente o suoi collaboratori hanno mai provato a sentire quello che si dicono gli operatori nei corridoi delle strutture sanitarie in cui lavorano o negli uffici? C’è una sorta di rabbia acuita da disillusione ed impotenza che dovrebbe far tremare le vene dei polsi di un amministratore avveduto. Come si può pensare di riorganizzare e rilanciare la sanità della Marche senza una fortissima motivazione dei protagonisti principali di essa e cioè gli operatori? I numeri sono impietosi per Fermo. I tagli sulla spesa di personale nell’Area Vasta 4 dal 2010 ad oggi, superano i 6 milioni di euro. I posti in dotazione organica non coperti, parliamo del solo comparto, sono circa 150. Le giornate di ferie non godute dal personale del comparto negli anni precedenti ammontano a circa 25.000 e le ore in eccedenza, accumulate dai soli infermieri arrivano a superare le 50.000. Il personale ha somme di salario differito (fondi residui) da percepire che risalgono agli anni 2012-2013. I premi di produttività legati a progetti speciali svolti nel 2014 con ore aggiuntive, sono stati liquidati e nemmeno tutti, solo il mese scorso mentre la quota pari al 50% della produttività generale, che per contratto decentrato doveva essere liquidata nel mese di settembre 2015, non è stata mai pagata. Ai soli infermieri dell’AV 4, differentemente dal resto della Regione, da marzo 2015 sono state sospese indennità contrattuali legate al lavoro in reparti di terapia intensiva o sub intensiva. Il tutto significa un danno economico pro capite che si aggira su 80 – 100 euro al mese. Questa è la realtà giornaliera che gli operatori sanitari dell’Area Vasta 4 vivono. Molto diversa dal fumo che Ceriscioli vuole buttare negli occhi dei cittadini con uscite su giornali e TV che raccontano di una sanità marchigiana da favola o d’investimenti fatti o da fare sul fermano. Inizi a far funzionare le cose basilari e a far rispettare i diritti di lavoratori e cittadini. Già i cittadini. Quelli ad esempio che si sono visti scaricare sul groppone il pagamento delle rette delle case di riposo o delle residenze per la parte non sanitaria perché il fondo promesso dalla Regione è stato mai assegnato. Ceriscioli, pensi alla mobilità passiva delle Marche che è arrivata nel 2014 alla cifra record di 41 milioni di euro. Da professore di matematica, si sarà fatto due conti di cosa significhi per la collettività".

Però, nonostante questi numeri ed i tagli, "i soldi per nuovi dirigenti, in molti casi del tutto inutili, si trovano sempre - accusa Donati -  La CISL FP anzi solo la CISL FP e un motivo ci sarà, ha denunciato qualche settimana fa che l’Area Vasta 4 ha pubblicato ad ottobre 2015 un avvio pubblico per 1 posto da Dirigente Sociologo a tempo determinato ed un altro per 2 posti di Dirigente Amministrativo ex art.15 septies ne gennaio di quest’anno. Certo per questi i soldi ci sono. Ogni nuovo Dirigente costa circa 75.000 euro all’anno. Se poi mancano gli operatori dei front office piuttosto che OSS ed Infermieri oppure si esternalizzano i servizi, cosa importa? Sulla scorta di quanto avvenuto anche nelle ultime ore a Napoli, la CSL FP Marche, come aveva annunciato, ha inoltrato nella giornata di ieri alla Corte dei Conti Marche ed al Dipartimento della Funzione Pubblica un formale esposto per accertare, nel panorama attuale, la legittimità e la congruità di questi avvisi. Rimane però l’aspetto che alcun Tribunale potrà mai sanare: quello dell’etica nel modo di amministrare e dell’equilibrio con il quale si utilizzano i denari pubblici. Visto però che intendiamo essere molto realisti e sappiamo con chi abbiamo a che fare, procediamo come annunciato e lo faremo  anche per altre questioni a tutela soprattutto dei dipendenti del comparto. Ad esempio, la CISL FP ha avviato al Tribunale di Fermo ma anche di Ascoli per i dipendenti di Amandola, le vertenze per il riconoscimento del tempo di vestizione della divisa. Simili cause sono state avviate all’Area Vasta 3 e stanno partendo all’Area Vasta 5. Tra pochi mesi, una volta arrivati a sentenza, il rischio che l’Asur si possa trovare a pagare somme vicine a milioni di euro per risarcire i dipendenti degli arretrati, è più che plausibile. Giustizia sarà così fatta, almeno in parte"
 
 
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