FERMO - Il Tag Costa Mare (“Torri a Guardia della Costa e del Mare Adriatico“, coordinamento delle maggiori Associazioni di protezione ambientale: Italia Nostra, Fiab Marche, Legambiente, Lipu, Marevivo, Marche Rifiuti Zero, Slow Food, Società Operaia „G. Garibaldi“ e Wwf ha chiesto di fermare le date marchigiane (Lido di Fermo 5 e 6 agosto) del "Jova Beach Party", annunciando di aver presentato un esposto e di aver chiesto un parere al Ministero della Transizione Ecologica ed all’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
"Finalmente - si legge in una nota del coordinamento - un ente come l’Enpa (Ente Nazionale della Protezione Animale) ha tuonato contro il Progetto del “Jova Beach Party” inviando una lettera al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, asserendo che, a causa di questi concerti, “Ci sono animali che vedono distrutti i siti di riproduzione e sosta.
Nessuno è contro Jovanotti ed il suo lavoro di musicista. Si è contro la scelta delle location scelte sulle spiagge italiane utilizzate dal 2019 in avanti: per ripristinare un habitat distrutto e il suo patrimonio vegetale, far crescere la naturalità di un luogo e assicurare la sopravvivenza di specie in via di estinzione (come il Fratino che nidifica sulle spiagge), servono tanti anni e tanta cura e non bastano poche azioni sporadiche. Il Tag, come tante altre realtà italiane, è convinto che il modo migliore per tutelare la biodiversità sia quello di non danneggiarla a priori. Non basta, quindi, inventare opere di compensazione o mitigazione per giustificare qualunque cosa. Agli occhi di molti, appaiono ormai per quello che sono: azioni volte a giustificare quelle che alla fine si rivelano essere soltanto delle grandi opere di “greenwashing”.