Fermo, marito violento e aggressivo
moglie e figlia si rifugiano in una tenda

Alcune pattuglie della polizia
Alcune pattuglie della polizia
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Martedì 11 Luglio 2017, 05:12 - Ultimo aggiornamento: 19:01
FERMO - Il commissariato di polizia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Fermo, ha arrestato B.S., nato in Serbia, 60 anni, regolarmente soggiornante in Italia: gli vengono contestati i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.

La vicenda ha avuto inizio qualche tempo fa quando la moglie dell’arrestato e la loro figlia si erano recate in commissariato per denunciarlo per le continue violenze fisiche e morali commesse nei loro confronti e che avevano avuto inizio, almeno secondo la loro testimonianza, già a partire da tre anni prima. In particolare mamma e figlia hanno raccontato che proprio a partire da tre anni prima l’uomo aveva assunto nei loro confronti un atteggiamento violento, arrivando a minacciarle di morte con un coltello, offendendole con epiteti estremante offensivi per una donna. Più volte il serbo aveva anche cercato di cacciarle di casa e aveva addirittura cambiato la serratura della porta

Le due, peraltro, l’estate scorsa si erano viste costrette a trasferirsi in una tenda visto l’atteggiamento aggressivo e pericoloso dell’uomo. Durante la denuncia le due donne avevano anche consegnato agli agenti di polizia diversi certificati medici riguardanti situazioni ansiogene causate dall’atteggiamento vessatorio da parte dell’uomo. Un caso tenuto quindi d’occhio da parte del commissariato.

Ma qualche settimana fa la moglie del serbo si è recata di nuovo negli uffici della polizia  per sporgere un’altra denuncia-querela nei confronti del marito poiché il giorno prima, mentre si trovava in un bar di un centro poco distante da Fermo, era stata avvicinata dal marito che l’aveva offesa con i soliti epiteti. Più tardi, fatto rientro a casa, l’uomo, che l’aveva seguita, l’aveva nuovamente offesa. Non pago, era passato alle vie di fatto. Infatti, la donna, intimorita dall’atteggiamento sempre più aggressivo tenuto dall’uomo, nel tentativo di difendersi aveva preso il mattarello nella speranza di dissuadere l’uomo da azioni violente.

Purtroppo questo tentativo di difendersi aveva scatenato ancora di più le ire dell’uomo che, dopo averla bloccata e afferrata per il collo, aveva iniziato a picchiarla con pugni e calci. La donna, riuscita poi a liberarsi, era ricorsa alle cure dei sanitari, che le aveva riscontrato lesioni giudicate guaribili in una ventina di giorni, con la frattura all’angolo della mandibola destra, alcune contusioni alla spalla sinistra e la distorsione della caviglia sinistra. 
Vista la situazione, il pm del tribunale di Fermo ha richiesto quindi al gip l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo.  Per la donna e la figlia tre anni d’inferno, vissuti con la paura che la violenza dell’uomo potesse degenerare. 
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