Fermo, le coppie scoppiano: boom di liti e separazioni durante il lockdown

Fermo, le coppie scoppiano: boom di liti e separazioni durante il lockdown
Fermo, le coppie scoppiano: boom di liti e separazioni durante il lockdown
di Francesca Pasquali
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Venerdì 19 Giugno 2020, 05:45

FERMO - Un piatto di pasta scotta. Un messaggino letto di nascosto. Una telefonata origliata dietro la porta. E poi liti furibonde e, a volte, sberle. Sono giorni di lavoro intenso, questi, per gli studi legali del Fermano. Il lockdown ha messo a dura prova i nervi e la stabilità delle coppie. In poche settimane le richieste di separazione si sono impennate. Una tendenza confermata da diversi professionisti.



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Parla di incremento del trenta per centro l’avvocatessa Sabrina Ciarrocchi dell’omonimo studio legale di Porto San Giorgio. La maggior parte di chi si rivolge all’avvocato ha già deciso: con il partner non vuole avere più niente a che fare. La quarantena ha fatto scoppiare soprattutto giovani coppie, sposate e non, che non hanno retto alla convivenza forzata. «Parliamo – spiega Ciarrocchi – di coppie che già avevano problemi. Vivere tutto il giorno sotto lo stesso tetto le ha portate all’esasperazione». 
 
Spesso basta un nonnulla per scatenare il finimondo. Una parola di troppo o un battibecco cominciato per una sciocchezza a cui, in situazioni normali, si sarebbe badato a malapena, ma che, dopo mesi passati rinchiusi in pochi metri quadrati, diventa insopportabile. Le gocce che hanno fatto traboccare i vasi matrimoniali sono le più disparate. Dalla camicia stirata male al film da vedere in tv. Ma, soprattutto, la colpa è del telefonino. La quarantena ha messo i bastoni tra le ruote alle relazioni extraconiugali, rendendo quasi impossibile le tresche tra amanti. L’unico mezzo per restare in contatto, appunto, era il cellulare. Che, finito nelle mani di partner sospettosi, ha svelato altarini e tradimenti. Così, diverse unioni sono saltate per una chat non cancellata o per una telefonata ascoltata di nascosto. Insieme alle separazioni, sono aumentati i casi di violenze domestiche, spesso perpetrate davanti ai figli. A confermarlo lo studio M&A di Pedaso. «Si sono verificate situazioni anche drammatiche. Episodi di violenza soprattutto verbale, ma non solo. Quando sale la tensione, basta un piccolo screzio per far scoppiare una grande lite e da lì a sfociare in maltrattamenti, in certi casi, il passo è breve», spiegano Roberta Cacaci e Marco Gradassi che si occupano rispettivamente della parte civile e di quella penale. Cinque le separazioni, nate sotto il lockdown, che lo studio legale sta seguendo in questo periodo, più «diverse persone che hanno manifestato l’intenzione di separarsi». Ma la quarantena ha ridotto ai ferri corti anche parecchie coppie già divise. Assegni di mantenimento non pagati e visite ai figli negate hanno esasperato un clima già teso. 
Gli alimenti non pagati
Perché, se è vero che le settimane senza lavoro, e quindi senza stipendio, hanno reso difficile assolvere agli obblighi stabiliti dal giudice, è anche vero che c’è chi ci ha marciato, rifiutandosi di pagare gli alimenti. Numerosi anche i casi di madri che, a mo’ di ritorsione, hanno impedito agli ex di vedere i figli. «Molti genitori – fa sapere l’avvocato Igor Giostra dello studio legale Studia Iuris di Fermo – si sono trovati frustrati nel non riuscire ad avere una naturale relazione con i figli.

Mi sono arrivate lamentele di genitori che, pur avendo la possibilità, non riuscivano a vederli. Mentre altri, che non andavano a trovarli perché, facendo un lavoro a rischio, volevano tutelarli, si sono visti rinfacciare dall’ex coniuge il fatto di non adempiere ai propri doveri».

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