Sei consigli (non richiesti) per vacanze masochiste

Sei consigli (non richiesti) per vacanze masochiste

di Giovanni Guidi Buffarini
4 Minuti di Lettura
Venerdì 7 Luglio 2023, 00:55

Un pezzullo di pessimi suggerimenti in vista delle ferie ormai vicine, lo so che state spuntando i giorni dal calendario. Pessime idee, ché di buone e magari anche originali ne trovate quante ne volete online, sui giornali, ovunque. E poi mica siamo tutti uguali, e ai masochisti non ci pensa mai nessuno e allora provvedo io. 1) Iniziate da subito a compulsivamemente consultare il sito meteo di riferimento onde apprendere che tempo farà a Vattelapesca fra il 10 agosto e il 20. Le previsioni meteo a più di tre giorni, diciamo massimo una settimana, valgono quanto i pronostici di Maga Trullallà su amore, quattrini e quel che vi pare? Lo sanno i meteorologi per primi, ma non per questo rinunciano a pubblicarle sotto titoli ansiogeni. «Farà un caldo da frantumare le pietre!». «Contrordine! Diluvierà senza posa!». E aggiornamento dopo aggiornamento, lo stress del lettore va su, e in vacanza meglio arrivarci stressati al max, no?

2) Incaponitevi nel voler entrare nel costume dell’anno passato, o del 2015. Sottoponendovi a diete fai da te terrificanti. Salvo scoprire che il suddetto costume di contenervi non vuol più saperne, e d’altro canto “Sette chili in sette giorni” è solo il titolo d’un film, pure brutto.

3) La frustrazione per la prova costume spettacolarmente fallita vi convertirà al salutismo estremista, inaugurando proprio in vacanza il nuovo stile di vita. Dunque berrete molta acqua a temperatura ambiente, mentre intorno a voi sfileranno invitanti cocktail ghiacciati, più e meno alcolici. Al ristorante ordinerete verdurine scondite. E mentre gli altri vacanzieri si staranno abbrustolendo al sole, voi rispetterete senza sgarrare un programma di allenamento eccessivo anche per un atleta professionista: camminate infinite su sentieri impervi, scalinate interminabili fatte di corsa col quarto di bue in spalla, sessioni di pesi non men che massacranti. Per ritrovare la forma bisogna pur soffrire, no?

4) E per nutrire il cervello? Niente di meglio della lettura, superfluo dirlo. L’estate, del resto, non è la stagione della lettura per eccellenza? Anche e soprattutto per quelli che un libro in inverno non lo aprono mai nemmeno per sbaglio, in un attimo di distrazione? Mi auguro vi starete già applicando alla stesura di liste affatto velleitarie.

La Recherche proustiana non può mancare. Giusto inserire anche un paio di testi non divulgativi di una disciplina a voi del tutto estranea. E la serie completa dei bestseller dell’ultima stagione: indispensabile conoscerli per non essere esclusi dalle conversazioni intellettuali da spiaggia o da apericena. Quando, al termine della vacanza, vi accorgerete di non aver aperto neppure uno dei volumi che vi siete portati appresso, ci resterete malissimo.

5) E a che punto siete con il giro di telefonate o di messaggi social a vecchie conoscenze perse si vista da una vita ma che quest’anno vi siete messi in testa di rivedere? L’estate non è forse la stagione in cui si è più tentati di riallacciare rapporti interrotti? Alcuni si sottrarranno all’invito adducendo scuse raffazzonate, e ci resterete male e penserete «che stronzo, questo». Altri diranno di sì con smodato entusiasmo, e saranno, quasi certo, serate di imbarazzo totale e abissale tristezza. Ché se non ci si incontra da anni, e magari decenni, di solito qualche buon motivo c’è. Ché se non ci si incontra da anni, e magari decenni, la conversazione non può che procedere a colpi di strazianti «ti ricordi?»: quando avevano i capelli e non la panza, quando avevamo tutta la vita davanti, quando eravamo amici mentre ora chi czz sei?

6) Non dimenticate di preparare programma dettagliato per ogni giorno di vacanza. Lunedì ore 8 sveglia, alle 9 in spiaggia, dalle 10 alle 11 Proust, quindi bagno e pranzo, alle 16 scarpinata e via così e vai col martedì. L’elenco completo dei monumenti da visitare, degli scorci paesaggistici da ammirare (meglio se attraverso l’occhio del cellulare così da aver tante foto da postare), delle sagre da non mancare. Ogni giorno scandito d’appuntamenti come al lavoro e sfiancante e stressante uguale, e non un attimo in cui rendersi disponibili a quella cosa chiamata imprevisto: che fa saltare i piani, e rischi di divertirti davvero.

*Critico cinematografico
e opinionista

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