Filelfo, scuola senza sede dal 2016: che indifferenza verso i giovani

Filelfo, scuola senza sede dal 2016: che indifferenza verso i giovani

di Lolita Falconi
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Sabato 18 Novembre 2023, 06:00

Avete presente come sono fatti i capannoni industriali, quelli che di solito nelle zone artigianali delle nostre città ospitano fabbriche, piccole rivendite, spacci aziendali? Ebbene, gli studenti dei licei Classico e Scientifico Filelfo di Tolentino, tutti (dal primo al quinto), da sette anni, precisamente dal mese di novembre del 2016, vanno a scuola in strutture così. Nei capannoni della ex Quadrilatero. In un’area che tutto è tranne che a destinazione scolastica visto che a ogni ora transitano tir, furgoni e macchine.

E che tutto può tranne che continuare ad ospitare - nell’indifferenza generale - i giovani di Tolentino e dintorni, futura classe dirigente del Paese. Ragazzi a cui stiamo impedendo di vivere normalmente gli anni scolastici solitamente più belli, intensi e formativi della vita. Un caso, quello dei licei di Tolentino, reso ancora più imbarazzante dal fatto che da anni si attende la costruzione di un nuovo campus scolastico antisismico che al momento è ancora alla fase progettuale (tradotto: non è stata neanche posata la prima pietra) e che nel frattempo tra Comune e Provincia c’è stato un palleggio di responsabilità. Un ping pong che ha portato il primo a spendere 270mila euro (in parte soldi pubblici, in parte arrivati da un benefattore anonimo) per sistemare l’ex Orfanotrofio per spostarci le classi del liceo Classico e la seconda dapprima a chiedere l’utilizzo dello stabile per gli studenti e poi sostenere che, nonostante l’immobile sia agibile, manchi la cosiddetta vulnerabilità sismica.

Morale della favola? Soldi buttati, studenti bloccati nei capannoni e un campus che, nella migliore delle ipotesi vedrà la luce quando le matricole di oggi del liceo saranno maturandi. Nel frattempo, tra poche settimane, partono gli open day per le iscrizioni alle scuole superiori. Con quale fiducia nelle istituzioni le famiglie di Tolentino e dintorni iscriveranno i loro figli in questa scuola? Quanti preferiranno rivolgersi ai licei di Macerata o Camerino? Vedremo. Nel frattempo, il presidente della Provincia Sandro Parcaroli, la persona che più di tutte ha la possibilità di prendere la questione di petto e risolverla, ha giocato a sorpresa un jolly dichiarando nelle scorse settimane - nello stupore persino dei suoi collaboratori - che per i ragazzi dei licei di Tolentino c’è pronta la soluzione della Ragioneria.

Caspita, si direbbe! Peccato che, come raccontato su questo giornale da più persone, nell’edificio che attualmente ospita la Ragioneria non ci sia spazio per nessuna classe.

Tanto è vero che gli studenti del Liceo Coreutico, ospitati da sette anni in questo plesso, sono costretti a spostarsi al Politeama per le lezioni di danza. Il motivo: non ci sono aule libere Ma se non c’è lo spazio per quelli che già occupano lo stabile, come è possibile che la Provincia pensi di spostarci le centinaia di ragazzi dei licei? Sfrattando gli altri? E dove? Non si capisce. Anzi, durante il Consiglio provinciale di ieri, la maggioranza non ha proposto alcuna soluzione alternativa ai capannoni.

Nel frattempo il sindaco Mauro Sclavi, il primo sostenitore del trasloco (temporaneo) del liceo Classico all’ex Orfanotrofio, perfettamente agibile e in grado di ospitare temporaneamente le classi in attesa della costruzione del nuovo campus, prosegue il pressing sulla Provincia. Mentre la Provincia continua ad opporre il diniego al trasloco per la mancanza della vulnerabilità sismica. Eppure a vederle, le aule ristrutturate dell’ex Orfanotrofio sono bellissime, pulite, arieggiate, finestrate, con termosifoni. Insomma, è il classico plesso scolastico, con i corridoi grandi in cui socializzare durante le ricreazioni, un panorama da cui poter trarre una qualche ispirazione. Sempre meglio che la zona industriale insomma.

Ma niente, il ritorno degli studenti non s’ha da fare. Ora, posto che la decisione finale spetta a chi è stato chiamato dai cittadini a guidare le istituzioni (che deve anche assumersi tutte le responsabilità del caso), quello che non è accettabile è che tutta la comunità scolastica (studenti, professori, bidelli) trascorra altri anni in un capannone industriale nell’indifferenza della politica. Una soluzione va trovata per ridare ai licei una sede dignitosa fuori dai capannoni. Con l’impegno di tutta la filiera istituzionale e senza guardare - si badi - bene - ai colori politici. Se il tasso di civiltà di una comunità si vede dalla cura che viene posta nei confronti della crescita delle nuove generazioni, la vicenda del Filelfo è emblematica dell’indifferenza che c’è attualmente verso i giovani.

* capo della redazione di Macerata-Fermo

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