La guerra è per l’umanità: un’inaccettabile sconfitta

La guerra è per l’umanità: un’inaccettabile sconfitta

di Don Aldo Bonaiuto
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Domenica 15 Ottobre 2023, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 15:54

«Si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica e con il rosario alla Vergine Santissima… È questo il modo in cui ci ritroviamo tutti riuniti, nonostante tutto, e incontrarci nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione». È l’accorato invito del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini, che ha annunciato per martedì prossimo, il 17 ottobre, una giornata di digiuno e di preghiera per la grave situazione in Medio Oriente.

Dopo mesi di atroci stragi in Ucraina, è ora la feroce esplosione di violenza in Terra Santa a confermare quanto la guerra sia un’inaccettabile sconfitta per l’umanità. Nessuno esce vincitore da un conflitto. Sono trascorsi oltre sessant’anni dalla storica enciclica Pacem in terris e risuona tragicamente attuale l’appello di Papa Giovanni XXIII a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Da Gaza e Israele rimbalzano immagini devastanti che testimoniano l’accumularsi di immense sofferenze e lo scatenarsi di una cieca violenza che rischia di infiammare l’intero Medio Oriente.

Tutto intorno dilaga un clima diffuso di sospetto e di diffidenza. L’odio e la rabbia penetrano nel cuore e nella mente di intere generazioni, creando divisioni che sembrano destinate a durare nel tempo. Milioni di persone nella terra sacra per i tre monoteismi sono costrette a vivere nell’incubo costante che un’aggressione o un incidente possano scatenare il più cruento degli scenari bellici mettendo a repentaglio il futuro stesso di due popoli. In un momento così doloroso anche i mass media hanno una responsabilità irrinunciabile affinché le parole non alimentino ulteriormente l’incendio. Per esempio identificare l’insieme dei palestinesi con Hamas è un macroscopico e inaccettabile errore così come lo è negare che Israele sia una democrazia al cui interno ferve il dibattito sulle cause e le risposte a quanto sta accadendo. In ogni angolo del pianeta i pilastri della pace poggiano sulla comune appartenenza alla famiglia umana ed è compito di ciascuno di noi illuminare l’aspirazione condivisa a vivere in sicurezza, giustizia e speranza per il futuro.

La giustizia fermerà le armi in Terra Santa se ogni israeliano e palestinese concretamente rispetterà i diritti altrui e si sforzerà di adempiere pienamente i propri doveri verso gli altri. «L’amore diventa fermento di pace se la gente sentirà i bisogni degli altri come propri e condividerà con gli altri ciò che possiede, a cominciare dai valori dello spirito», evidenzia profeticamente la Pacem in terris.

La tragedia in Terra Santa conferma che il concetto di bene comune deve essere elaborato con un orizzonte mondiale. Nessuno si salva da solo e nessuna potenza mondiale (Stati Uniti, Russia, Unione Europea, paesi arabi) può chiamarsi fuori dalla barbara uccisione di innocenti. O la pace è autenticamente universale o siamo tutti in pericolo, come dimostrano decenni di terrorismo internazionale. È sempre più evidente l’esigenza di un’autorità pubblica a livello internazionale, che possa disporre dell’effettiva capacità di pacificare lo scacchiere mediorientale, partendo dal riconoscimento, dal rispetto, dalla tutela e dalla promozione dei diritti delle persone e dei popoli. Le Nazioni Unite hanno a Gaza la possibilità e il dovere di agire come strumento credibile per attuare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

La Santa Sede, a tutti i livelli di confronto tra gli Stati, non smette di ribadire come la difesa sovranazionale dei diritti umani sia il presupposto indispensabile per la promozione e la difesa della sicurezza globale. Se una parte del corpo è dolorante, l’intero organismo soffre. È la vocazione alla pacificazione che spinge Papa Francesco a fare appello alle coscienze mentre infuriano le operazioni militari tra missili e raid: «In Israele la violenza è esplosa ferocemente provocando centinaia di morti e feriti. Gli attacchi di armi si fermino, per favore e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano ad alcuna soluzione, ma solo alla morte di tanti innocenti. La guerra è sempre una sconfitta».

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