Non solo Statali: 12 milioni di lavoratori
attendono il rinnovo del contratto di lavoro

Non solo Statali: 12 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del contratto di lavoro
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Mercoledì 17 Agosto 2016, 21:41 - Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 11:16
ROMA - Non solo Pubblica Amministrazione. Secondo uno studio della Uil, in attesa del rinnovo di un contratto collettivo nazionale di lavoro, già scaduto o in scadenza nel corso del 2016, sono oltre 12 milioni di lavoratori comprendendo sia il settore pubblico sia quello privato (9 milioni nel privato e circa 3 milioni nel pubblico).

Secondo gli ultimi dati Istat disponibili in attesa sarebbero 8,2 milioni di dipendenti e di questi 2,9 milioni riguarderebbero la P.a. Nel mese di luglio c'è stato un rush di contratti siglati. Si sono chiusi quelli del settore ottica (15.000 addetti), vetro (20.000 addetti), autonoleggio (10.000 addetti), le aziende del terziario che fanno parte di Confesercenti (400.000 addetti) e il contratto dei lavoratori delle aziende pubbliche del settore igiene ambientale (50.000 lavoratori).

Gli aumenti ottenuti da questi lavoratori oscillano dagli 80 ai 120 euro lordi spalmati in tre anni. Rinnovi che arrivano dopo che nel primo trimestre 2016 la crescita delle retribuzioni contrattuali orarie è stata la più bassa mai registrata dall'Istat dall'inizio delle serie storiche cioè dal 1982. Insieme ai contratti nella pubblica amministrazione (che non vengono rinnovati da quasi 7 anni) restano ancora da rinnovare i Contratti nazionali più significativi e di maggior impatto sulla capacità di spesa e sull'andamento dei consumi.

Il primo e il più importante è quello dei lavoratori metalmeccanici scaduto il 31 dicembre. Riguarda 1,5 milioni di lavoratori ed è ancora in stallo. Restano poi da rinnovare i contratti di settori importanti come il Tessile, l'Edilizia e quello dell'Editoria e delle Comunicazioni e in quest'ultimo settore è da rinnovare anche il contratto dei giornalisti. Secondo l'indagine fatta dall'Uil fra i 37 contratti scaduti nel 2015 ne sono stati rinnovati solo 8, mentre dei 21 ccnl scaduti nel 2016 ne sono stati rinnovati solo 5. Una situazione che conferma un generale malessere del mondo produttivo e che contribuisce a bloccare i consumi in un circolo vizioso che alimenta la deflazione. Una situazione alla quale i sindacati sono determinati a dare una scossa.

A settembre Cgil, Cisl e Uil tireranno le fila dei diversi rinnovi e non si esclude il ricorso allo sciopero generale di fronte allo scenario più pessimista.
Gli occhi sono puntati sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici che si intreccia con il confronto fra le confederazioni sindacali e Confindustria sul nuovo modello contrattuale. L'ipotesi sarebbe quella di chiudere il contratto dei metalmeccanici, e quelli già scaduti, con le vecchie regole, come hanno già fatto categorie importanti come i Chimici e gli Alimentaristi, e poi concentrarsi sul nuovo schema di contratti nazionali.
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