Lavoro, parte la nuova Agenzia per il collocamento nazionale

Lavoro, parte la nuova Agenzia per il collocamento nazionale
di Giusy Franzese
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Domenica 1 Maggio 2016, 09:01
ROMA - L'Anpal, l'agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, inizia a prendere forma. Il Consiglio dei ministri di venerdì ha dato il via libera allo Statuto del nuovo organismo a cui il Jobs act affida la mission di rendere più facile per un disoccupato riqualificarsi e reinserirsi nel tessuto produttivo. Una funzione essenziale all'interno di una riforma che ha certificato, con l'introduzione del contratto a tutele crescenti, una tendenza ormai consolidata in tutti i paesi industrializzati, ovvero la scomparsa del posto fisso. La mobilità tra un'occupazione e un'altra sarà sempre più la regola. Poter contare su una rete di professionisti, pubblici e privati, che sia in grado di incrociare domanda e offerta di lavoro potrebbe essere davvero il punto di svolta. Nel grande disegno del Jobs act, l'Anpal sarà la testa del nuovo sistema: indirizzerà, coordinerà, vigilerà e monitorerà l'intero impianto delle politiche attive. I bracci operativi saranno i centri per l'impiego pubblici (fino a poco fa delle Province, ora passati sotto il cappello delle Regioni) e le agenzie di collocamento private. Lo strumento per invogliare gli uni e le altre a supportare il disoccupato nella ricerca attiva di un nuovo lavoro, sarà una dote finanziaria, l'assegno di ricollocazione. Potrà essere incassato solo a risultato ottenuto: un nuovo contratto per il lavoratore. Ma non uno qualunque: le assunzioni considerate valide saranno quelle di almeno un anno. Obiettivo: attutire il trauma e l'angoscia da perdita dell'impiego, fare in modo che il passaggio verso una nuova esperienza professionale sia di tre-quattro mesi al massimo. «È una sfida epocale, che ribalta completamente l'approccio a cui i disoccupati italiani sono stati abituati e ci allinea ai più avanzati modelli europei» commenta Maurizio Del Conte, professore bocconiano che il governo Renzi ha chiamato a guidare l'Anpal.

Lo Statuto approvato venerdì è un tassello indispensabile, anche se in realtà non rende ancora operativa la struttura. Individua i fini istituzionali dell'ente, definisce le competenze degli organi, le modalità e procedure per il loro funzionamento. Oltre al presidente, ci sono il consiglio di amministrazione, il consiglio di vigilanza, il collegio dei revisori. I componenti restano in carica tre anni e sono rinnovabili per una sola volta.

IL PORTALE
Affinché l'Anpal inizi a muovere i primi passi, però, occorrono ancora una serie di decreti, in particolare quelli relativi al trasferimento di risorse e di personale. Non serviranno nuovi stanziamenti né nuove assunzioni: il decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 150 (che attua la delega del Jobs act) dice esplicitamente che l'Agenzia dovrà cavarsela con le risorse già stanziate per gli enti e i dipartimenti che finora facevano, in modo non coordinato e spesso frammentato, lo stesso lavoro; il personale verrà dal ministero del Lavoro e dall'Isfol. L'organico massimo è di 395 persone, si partirà più o meno con la metà: 217. Strumento fondamentale del nuovo sistema è la costruzione di un portale nazionale, al quale i disoccupati, dopo 4 mesi di Aspi, potranno iscriversi e chiedere l'assegno di ricollocazione. Dovrebbe essere operativo dopo l'estate. La dote del lavoratore sarà compresa tra 2.000 e 4.000 euro a seconda della ”collocabilità” del disoccupato calcolata sulla base di precisi parametri di profilazione.