Ustica, i giudici: "Il Dc-9 abbattuto
da un missile. Lo Stato risarcisca"

Ustica, i giudici: "Il Dc-9 abbattuto da un missile. Lo Stato risarcisca"
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Aprile 2015, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 17:04
ROMA - Secondo la sentenza della prima sezione civile della Corte d’Appello di Palermo, quanto avvenne nei cieli del basso Tirreno in occasione della strage di Ustica è da addebitarsi a un missile lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo che intersecò la rotta del volo Itavia e sono da escludersi le ipotesi alternativa della bomba collocata a bordo o del cedimento strutturale. L'affermazione è contenuta nelle motivazioni con cui la Corte ha rigettato i ricorsi che l'Avvocatura dello Stato aveva promosso contro quattro sentenze emesse nel 2011 dal tribunale del capoluogo siciliano in merito alla vicenda del disastro del Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno 1980 (81 morti). A ricorrere al rito civile, citando i ministeri dei Trasporti e della Difesa, erano stati 68 familiari delle vittime assistiti dagli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso che in primo grado si erano visti riconoscere un danno pari a oltre cento milioni di euro.



Secondo la Corte d'Appello rimane confermata la responsabilità dei due dicasteri per non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo Itavia 870. Secondo la sentenza, quanto avvenne nei cieli del basso Tirreno quella notte è da addebitarsi a un missile lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo che intersecò la rotta del volo Itavia e sono da escludersi le ipotesi alternativa della bomba collocata a bordo o del cedimento strutturale.



La Corte d'Appello ha dichiarato la prescrizione al risarcimento da depistaggio per intervenuto decorso del termine quinquennale. Ha però confermato il risarcimento da fatto illecito rinviando all'udienza del 7 ottobre 2015 per l'esatta quantificazione del danno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA