Pagano i conti dei più poveri per i regali di Natale:
boom di benefattori anonimi nei centri commerciali

Pagano i conti dei più poveri per i regali di Natale: boom di benefattori anonimi nei centri commerciali
di Anna Guaita
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Domenica 25 Dicembre 2016, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 14:55
NEW YORK – La generosità può essere contagiosa, soprattutto sotto Natale. Ma quest’anno sembra che lo sia anche più del solito: da una costa all’altra degli Stati Uniti si è verificata un’ondata di altruismo senza precedenti. E riguarda una tradizione tutta americana: il “layaway”, cioè il pagamento a rate. È tradizione che le famiglie meno abbienti mettano da parte varie settimane in anticipo nei grandi magazzini i regali che vogliono fare a Natale, e li vadano pagando poco per volta, in genere saldando i conti quando ricevono il bonus natalizio, la “tredicesima”. Il layaway però prevede che se una settimana prima di Natale non si siano saldati i conti, la merce torni negli scaffali.

Ebbene, quest’anno migliaia e migliaia di conti sono stati saldati in anticipo da benefattori anonimi. Mamme e papà che temevano di non poter finire di pagare i regali messi da parte si sono sentiti dire che invece tutto era stato pagato.

Saldare un conto anonimamente per aiutare famiglie in difficoltà è una vecchia tradizione. Ma quest’anno, forse perché l’economia finalmente sta andando davvero meglio, la generosità è stata eccezionale. Il quotidiano Usa Today pensa che sia merito di una signora di Grand Rapids, nel Michigan, che all’inizio di dicembre ha saldato tre conti, e la stampa locale ha raccontato il suo gesto. Immediatamente dopo, migliaia di layaway venivano saldati nei principali grandi magazzini di tutti gli Usa. Dalla Florida alla California, dal Tennessee all’Alabama, le catene di Wal-Mart, K-Mart, Toys R Us, ed altre hanno registrato donazioni di ogni tipo, da poche centinaia di dollari a migliaia di dollari, da individui che volevano restare anonimi ad altri che hanno dato il proprio nome per «spingere altri a fare lo stesso».

Steve e Samantha Bryson ad esempio hanno saldato conti per un totale di 30 mila dollari a Memphis, e Steve ha spiegato: «Abbiamo dato i nostri nomi così forse altri vorranno imitarci». Steve ha spiegato che da bambino era povero, e anche se ora è benestante e vive in California, non ha dimenticato il quartiere di Memphis dove era nato e cresciuto.

Altri hanno agito anonimamente: un signore di mezz’età è entrato in un grande magazzino Kmart di Hayward in California con in mano 10 mila dollari in contante. Ha saldato i conti aperti da 63 famiglie, ed è uscito senza dare il proprio nome. Un altro “angelo di Natale” a Charles City in Iowa ha versato 500 dollari «per chi è meno fortunato». Un altro in Pennsylvania ha pagato i layaway di 263 famiglie, per un totale di 46 mila dollari. Una signora in Alabama ha fatto altrettanto per 75 famiglie, mentre uno in Tennessee ha pagato i layaway di 425 cappotti in un grande magazzino di abbigliamento. Una coppia in Missouri ha aiutato 203 famiglie che avevano messo da parte i giocattoli per i propri bambini, e lo stesso ha fatto una coppia a Phoenix in Arizona per altre 60 famiglie.

La signora Lori Stearns, di Omaha nel Nebraska, è stata sorpresa quando è arrivata al grande magazzino Kmart con gli ultimi 58 dollari che le servivano per saldare il suo layaway, i regali da mettere sotto l’albero per i suoi nipotini: qualcuno l’aveva già saldato. Si è sentita commossa e grata. E ha avuto un’idea: quei 58 dollari li ha usati a sua volta per saldare il conto di qualcun altro.
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