United Airlines: passeggera imbarcata sull'aereo
sbagliato e torna a casa dopo 28 ore di viaggio

United Airlines: passeggera imbarcata sull'aereo sbagliato e torna a casa dopo 28 ore di viaggio
di Federica Macagnone
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Sabato 6 Maggio 2017, 16:20 - Ultimo aggiornamento: 17:53

Quando Lucie Bahetoukilae è salita su quell'aereo della United Airlines non poteva immaginare che il suo viaggio di ritorno da Newark, nel New Jersey, a Parigi sarebbe durato 28 ore. Perché non poteva neanche lontanamente pensare che gli addetti della compagnia, dopo ben due controlli, l'avrebbero imbarcata su un volo sbagliato diretto in senso opposto, verso San Francisco, lontana 4.000 chilometri. Una disavventura, la sua, che rappresenta solo l'ultimo di una sfilza di incidenti che hanno coinvolto la compagnia aerea nelle ultime settimane, gettando la United Airlines nella bufera. La vicenda risale al 24 aprile: Lucie, che parla solo francese e quindi non capisce l'inglese, al momento dell'imbarco si era presentata al cancello indicato sul suo biglietto. Non sapeva che poco prima era stato annunciato un cambiamento e che quindi avrebbe dovuto dirigersi verso un altro ingresso.

Gli addetti ai controlli, evidentemente distratti, dopo aver visionato i suoi documenti di viaggio l'hanno lasciata passare indirizzandola verso un aereo in partenza per San Francisco. Ma non è tutto, perché una volta a bordo ha visto che il "suo" posto a sedere era già occupato: il suo biglietto è stato nuovamente controllato da una hostess che, invece di accorgersi che la donna era diretta altrove, l'ha fatta accomodare in un altro sedile. A quel punto la frittata era fatta: Lucie ha volato per quattromila chilometri fino a San Francisco prima di capire in quale drammatico equivoco era stata coinvolta. E prima di decollare per tornare in Francia ha dovuto aspettare undici ore.

La famiglia di Lucie è rimasta non solo scioccata dall'incidente, ma anche allarmata per i risvolti che riguardano la sicurezza. «Con tutto quello che succede in questo Paese, i controlli dovrebbero essere effettuati con attenzione - ha detto la nipote di Lucie, Diane Miantsoko all'emittente Abc7 - Al di là dei disagi che ha subìto mia zia, è impressionante come l'abbiano fatta imbarcare con facilità su un volo che non era il suo: vuol dire che non c'è stata una seria verifica dei suoi documenti. Lei avrebbe potuto essere chiunque, anche una terrorista, avrebbe potuto uccidere i passeggeri in volo: e nessuno si è accorto di nulla». La United Airlines ha ufficialmente ammesso l'errore, rimborsando Lucie e offrendole un voucher di viaggio. Ma tutto ciò non placa l'ira della famiglia. «Non è una questione di soldi - dice Diane - La questione è che United Airlines deve garantire attenzione ed efficacia nei controlli». 

La disavventura vissuta da Lucie è comunque solo l'ultimo di una serie di incidenti che nelle ultime settimane si sono rivelati un enorme danno d'immagine per la United Airlines: dopo il caso del medico trascinato a terra di forza per far spazio ai membri dell'equipaggio, il passeggero punto dallo scorpione, il rifiuto di imbarcare tre ragazze che indossavano dei leggings (“inappropriati”) e la morte del coniglio gigante Simon, si torna a parlare della compagnia.

E non di certo in positivo.  

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