Roma, maniaco fotografa casalinghe
sotto le gonne al supermercato: a processo

Roma, maniaco fotografa casalinghe sotto le gonne al supermercato: a processo
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 22 Luglio 2016, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 14:14
Puntava alle casalinghe, specie con le gonne corte, intente a districarsi tra gli scaffali nei supermercati. Le seguiva e appena si chinavano per prendere l'ultimo barattolo di pelati o di biscotti o per sistemare la spesa nei carrelli, faceva scattare una serie di foto col telefonino. Mirava ai fondoschiena della vittime un feticista dell'Ardeatino che in pochi mesi ha collezionato un migliaio di scatti, con slip e rotondità in primo piano. Un impiegato di cinquant'anni, sposato e padre, che, da San Giovanni a Prati passando per la Monteverde, andava a caccia di emozioni forti negli ipermercati, e se capitava pure in strada, seduto sui marciapiedi.

IL FERMO
L'uomo è stato incastrato da un marito geloso. Il feticista, M.T. - ora spedito a giudizio dal sostituto procuratore Maurizio Arcuri con l'accusa di violenza privata - l'estate scorsa aveva preso di mira una quarantenne intenta a fare acquisti tra le corsie del supermercato Panorama, all'Ardeatino. Col suo atteggiamento sospetto e il telefonino a portata di mano aveva messo in allarme il marito della donna. Così quando il sospetto maniaco ha cominciato a scattare le prime foto è stato bloccato e consegnato alla sicurezza. La denuncia è partita lo stesso giorno. La coppia, infatti, ha voluto informare subito l'autorità giudiziaria dell'accaduto.
 
IL RACCONTO
«Mi sono ritrovata con un telefonino sotto il vestito - ha lamentato la casalinga - Sono rimasta raggelata. Per fortuna non ero sola». Lo smartphone dell'uomo quindi è stato posto sotto sequestro su disposizione del magistrato e poi consegnato a un perito affinché ne catalogasse i contatti e i contenuti. Da qui la sorpresa. Nella memoria del cellulare l'uomo aveva immagazzinato un migliaio di foto, quasi tutte a tema. Gonne corte, slip, perizomi, e in alcuni casi solo nudità. Di donne giovani o mature. Probabilmente di casalinghe e studentesse, probabilmente tutte ignare di aver alimentato i sogni erotici del feticista dei supermercati.

Acquisita la denuncia e la perizia del consulente informatico il pm Arcuri nei giorni scorsi ha deciso di disporre il giudizio diretto per l'impiegato col pallino dell'hard, che così si ritroverà sul banco degli imputati con l'accusa di violenza privata aggravata, reato punibile con una pena fino a quattro anni di reclusione. A quanto pare però l'indagato non era solito scambiare il materiale con altre persone. Custodiva la collezione di foto per un uso discutibile ma privato. Impossibile in tutti i casi risalire alle vittime. Il feticista ha avuto l'accortezza di non fotografare mai i volti delle donne prese di mira.
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