Prelievo di 84mila euro dal conto
del nonno: direttore e cliente nei guai

Prelievo di 84mila euro dal conto del nonno: direttore e cliente nei guai
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Sabato 25 Marzo 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:53
LECCE - Spunta un altro prelievo sospetto dall’ufficio postale di Santa Rosa, a Lecce. Poco più di 82mila e 500 euro sostati dal conto corrente del nonno quasi centenario e che sarebbero serviti a pagare le sue cure e quelle della moglie. Lei deceduta ad 83 anni a novembre del 2015, lui che di anni ne ha 99 e si trova in una casa di cura. Ed invece oltre la metà di quella somma sarebbe stata utilizzata per l’acquisto di un’auto di lusso: un’Audi A7 3.0 Tdi da 245 cavalli, pagata 45.800 euro e per la gestione di due attività commerciali.
Furto e falso le accuse che ieri mattina hanno fatto finire nuovamente agli arresti domiciliari il direttore delle Poste di Santa Rosa ed il cliente che avrebbe avuto a disposizione i risparmi di quegli anziani di Cellino: Pierluigi Porpora e Gianluca De Gennaro, 61 e 43 anni, di Lecce.
Gli indagati si sono trovati nuovamente privati della libertà, con l’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato. Il 20 febbraio erano stati arrestati per aver concorso allo spostamento di 20.500 euro dai conti dell’anziana a quello dello stesso De Carlo. Tuttavia il 6 marzo il Tribunale del Riesame annullò la misura.
Da allora, intanto, le indagini si sono concentrate su un altro prelievo. Ne parlò De Gennaro durante il primo interrogatorio di garanzia. E le anomalie rilevate dall’accusa a questa ulteriore movimentazione di denaro hanno fatto sì che ieri mattina gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato distaccata in Procura diretti dal vicequestore aggiunto, Antonio De Carlo, abbiano notificato ai due indagati le nove pagine del nuovo provvedimento scaturito dalle indagini condotte con il pubblico ministero Giovanni Gagliotta.
Indagini che - come sottolinea il giudice Brancato - dovranno chiarire se e quali rapporti intercorressero fra il direttore Porpora ed il cliente De Gennaro. Le carte dell’inchiesta definiscono abusivo quel prelievo sia per le procedure seguito che per l’impiego effettivo delle somme di denaro. Dalla procedura risulterebbe, infatti, che ad effettuare il prelievo, in contanti, sarebbe stato l’anziano il 6 febbraio del 2015. E qui è sorto il primo problema: in quella data si trovava in una casa di cura da dove non si mosse. Nè si sarebbe potuto muovere a causa delle patologie gravi da cui è affetto da tempo.
 
Il denaro, 82.600 euro, sarebbe stato invece spostato dal suo conto a quello di de Gennaro: l’operazione è stata descritta nei dettagli il 2 marzo scorso da un dipendente delle Poste di Santa Rosa ai poliziotti della Procura. Alla presenza e dietro indicazione del direttore Porpora, ha raccontato il dipendente. Ed in presenza anche di De Gennaro. L’intera somma sarebbe stata prelevata da De Gennaro nell’arco di tre mesi.
Per farne cosa? L’indagato sostenne nell’interrogatorio di garanzia di avere a disposizione i risparmi della coppia di anziani per provvedere a tutte le loro esigenze, salute compresa. Riscontri in questo senso non ne sono stati trovati. Altro sì: come l’acquisto dell’Audi risalente all’8 settembre dell’anno scorso.
Difesi dagli avvocati Luigi Covella e Giancarlo Dei Lazzaretti, gli indagati saranno interrogati martedì prossimo dal giudice Brancato.

 
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