Murales Papa cancellato, monsignor
Ciani: «Era un messaggio di pace»

Murales Papa cancellato, monsignor Ciani: «Era un messaggio di pace»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 20 Ottobre 2016, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 12:38

ROMA - «Chi ha dato ordine di distruggere quel murales non capisce nulla di arte. Avere cancellato quel bel messaggio di pace significa che a Roma non c’è più posto per l’arte. Che tristezza». Il giudizio artistico sul murales spuntato nottetempo su un palazzo a Borgo Pio (e raschiato alla velocità della luce dai Vigili Urbani) arriva da un raffinato intenditore, Amerigo Ciani, il monsignore pittore che nel tempo libero ritrae i barboni di San Pietro per finanziare le missioni in Africa e, ora, un progetto per i terremotati di Amatrice («Ho organizzato una esposizione sabato prossimo a Bellegra»).


Lei ha fatto in tempo ad ammirare il murales?
«Quando sono uscito di casa ieri mattina presto. Ho pensato: ma che cosa bella hanno fatto, ma che bravi. Questa sì che è street art. Un tocco di grazia dove solitamente ci sono solo degli scarabocchi fatti da imbrattatori di muri e poi tanta immondizia per strada».

Le piaceva… ma i murales sono vietati. 
«Era una composizione molto armonica. La guardia svizzera che guarda sulla sinistra, mentre sulla scala c’è il pontefice con il simbolo della pace».

Un simbolo nato nel ’68…
«Nasce dagli studenti francesi per protestare contro le guerre e poi è diventato un simbolo universale. Il messaggio che traspariva da quel disegno era semplice ed efficace. Più tardi, in tv, ho sentito che lo avevano ripulito. Ci sono rimasto male»

E’ dispiaciuto?
«Quel disegno accendeva la curiosità dei passanti. Il rione di Borgo ha una storia grandissima alle spalle che risale alla costruzione del mausoleo di Adriano. L’arte popolare ha sempre albergato tra le viuzze attorno. C’è sempre stato un via vai di artisti. Raffaello aveva casa a Borgo. Per loro oggi non c’è più spazio, come del resto dimostra la scellerata decisione di distruggere quel murales». 

Una idea dei Vigili Urbani?
«Non saprei.
Di sicuro non del Vaticano». 

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