La terra continua a tremare: scossa
di magnitudo 4.4 avvertita a L'Aquila

La terra continua a tremare: scossa di magnitudo 4.4 avvertita a L'Aquila
3 Minuti di Lettura
Martedì 29 Novembre 2016, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 21:54
L'AQUILA -  Il terremoto non dà tregua all'Italia centrale, colpita anche la notte scorsa e oggi da nuove scosse, l'ultima oggi pomeriggio di magnitudo 4.4 nell'aquilano. Buona parte delle zone colpite dal sisma di agosto e di ottobre deve ora fronteggiare anche l'arrivo del gelo e della neve, che non facilitano la vita degli sfollati, mentre da domani cominciano le verifiche agli edifici della zona rossa di Norcia. Ma oggi ci sono anche buone notizie, con l'arrivo delle prime 'casettè ad Amatrice e della prima scuola ad Arquata del Tronto.

«Fin dal primo giorno, dopo il terremoto del 24 agosto, abbiamo voluto fare della scuola, con determinazione, il motore della ripartenza per la vita di tante famiglie e dei loro insegnanti e dirigenti scolastici. Perché nessuno, nonostante le avversità, resti solo» ha ribadito il ministro Giannini in un messaggio inviato per l'occasione. La scossa più forte di oggi, registrata alle 17.14, ha avuto l'epicentro 22 km a nord-ovest dell'Aquila ed è stata nettamente avvertita nella città abruzzese, già duramente colpita dal terremoto del 2009. La scossa è stata sentita anche nell'ascolano, ad Amatrice e perfino nel perugino. Ma per tutta la notte scorsa si sono susseguite una trentina di scosse nell'Italia centrale, la più forte di magnitudo 3.6. È stata una notte al gelo per gli sfollati di Norcia e della Valnerina, ma la neve non è caduta, se non qualche fiocco sulle cime dell'Appennino.

Il vento, invece, è soffiato forte. Per limitare i disagi dell'ondata di freddo, il Comune di Norcia ha intensificato i riscaldamenti nelle tensostrutture comunali, dove sono state invitati a confluire gli sfollati che vivono ancora nelle piccole tende, in attesa che arrivino i container. A un mese dal sisma che ha devastato la cittadina, cominceranno domani le verifiche agli edifici all'interno della zona rossa che coincide con l'intero centro storico. La neve è caduta invece ad Arquata e nei Comuni vicini. Ma per i bambini del paese ascolano è stata una buona giornata: stamani sono state consegnate le chiavi della prima scuola prefabbricata, per cento alunni dalla materna alle medie. Costruita in due mesi, è costata quasi 300 mila euro, finanziati dalla Fondazione Francesca Rava grazie ai fondi raccolti, attraverso Banca Prossima e Tim, da «Un aiuto subito» Corriere della Sera-TgLa7.

Alla cerimonia erano infatti presenti i direttori Luciano Fontana ed Enrico Mentana, assieme al Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, al capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio e al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. Gli alunni, emigrati sulla costa marchigiana dopo il sisma di agosto che ha distrutto tutto, torneranno qui per fare gli esami, quando le loro famiglie avranno anche le casette. Buone notizie anche ad Amatrice, dove insieme ai primi fiocchi di neve sono arrivate oggi le prime strutture abitative di emergenza (Sae), le cosiddette 'casettè, che dovranno ospitare le famiglie sfollate dal sisma del 24 agosto scorso. Si tratta delle prime di 25 casette che saranno ospitate nel Campo Lazio, l'area adibita a ospitare gli sfollati. Sono strutture antisismiche e completamente arredate, costituite da moduli in acciaio e legno, predisposte per essere rimosse e recuperate quando non più necessarie. L'arrivo delle prime strutture era previsto per il primo dicembre, e il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha sottolineato come «il fatto che si siano, anche se di poco, anticipati i tempi è un'ottima notizia che ci porta a essere ottimisti e a credere che entro Natale, come da programmi, venticinque nuclei familiari avranno un'abitazione nella nostra Amatrice». Ad oggi sono circa 17.500 le persone assistite dalla protezione civile in seguito alle forti scosse del 24 agosto, 26 ottobre e 30 ottobre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA