Italia ancora sott'acqua
Allerta al Centro-Sud

La piena del Tevere
La piena del Tevere
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Domenica 2 Febbraio 2014, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 15:51
ROMA - Il maltempo non d tregua, che sta portando e porter ancora tanta acqua al centro-sud e neve al nord con conseguente rischio di valanghe. Previsioni del tempo: pioggia su tutta Italia fino a marted.



11.29 ISOLATO PAESE CALABRESE La Calabria continua a essere nella morsa del maltempo. Da ormai due giorni piove quasi incessantemente su gran parte della regione, e sono molte le strade allagate e inagibili. Nel vibonese, una frana sta interessando il centro abitato di Arena. Lo smottamento, dovuto al cedimento di un muro di contenimento situato all'entrata del paese delle Preserre, ha bloccato una delle strade di accesso. Il fronte franoso sta anche minacciando alcune abitazioni e una chiesa di epoca medievale. Problemi per frana anche nel reggino, dove i detriti hanno ostruito una strada provinciale isolando la frazione di Natile di Careri, nella Locride, dove vivono circa 3-400 persone. Sul posto sono già al lavoro i soccorritori, ma per liberare la strada occorreranno diverse ore e non è da escludere che le operazioni possano andare avanti anche domani. Tanto che le forze dell'ordine stanno predisponendo un piano per fare intervenire, domani, l'eliambulanza, per consentire ad un dializzato di sottoporsi alle cure. La Locride, oltre che dalla pioggia, è colpita anche da violenti mareggiate, alimentate dal forte vento, con onde alte anche 5 metri che hanno provocato danni al lungomare di Monasterace, Marina di Caulonia, Roccella e Siderno. In quest'ultimo paese si sono creati tre buche sul marciapiede dei 4 chilometri di lungomare. Problemi anche nel catanzarese, dove numerose strade, sia nel capoluogo che nelle località vicine, sono allagate creando disagi alla circolazione. Il lungomare del quartiere Lido di Catanzaro è chiuso da ieri per motivi precauzionali a causa delle mareggiate. Nel catanzarese, così come nel reggino e nel crotonese, inoltre, sono decine gli interventi dei vigili del fuoco per la caduta di alberi e cartelli stradali provocata dal forte vento e per allagamenti di strade e scantinati.



PAESI SENZA ELETTRICITA' Sono ancora in più di tremila, nel bellunese, a essere sprovvisti di energia elettrica a causa del maltempo. La situazione è continuamente monitorata dalla prefettura di Belluno attraverso il Centro Coordinamento Soccorsi, attivato presso la Sala Operativa Provinciale Integrata e i Centri Operativi Misti stanziati nei Comuni di Cencenighe Agordino, Borca di Cadore, S. Stefano di Cadore. Nella notte sono proseguite le attività dei tecnici Enel per il ripristino della fornitura elettrica nelle aree ancora sprovviste e l'installazione di gruppi elettrogeni nelle zone per le quali, a causa della gravità dei guasti riscontrati, non si prevede a breve una rialimentazione delle linee elettriche in blackout per 3.078 utenti. Allo stato, le situazioni più critiche si registrano a Lamon, Sappada e Zoppè di Cadore, tuttora irraggiungibili dai generatori per l'interruzione della strada a causa della caduta di slavine. Continuerà, durante la giornata, il supporto dei volontari della Protezione Civile ai Comuni per lo sgombero della neve sulle strade e sui tetti delle case. Sono state, tra l'altro, attivate a titolo precauzionale le due idrovore installate ieri a Puos d'Alpago, in relazione alla possibile criticità idraulica del fiume Rai. La situazione, che è ancora sotto osservazione, è in lento miglioramento grazie anche alla discesa del livello del Lago di S. Croce. L'esercito proseguirà ad operare con assetti del Genio specialistici nel movimento su neve e attraverso 4 team di supporto per rendere accessibili le strade della zona. Allo stato permane la chiusura del Passo di Cimabanche lungo la SS51 che non sarà riaperta prima di domani e la SP7 verso Zoppè, mentre si sta valutando la possibilità di riaprire al traffico, per i soli mezzi leggeri, il tratto della SP347 tra Forno di Zoldo e Venas di Cadore e la SP251 tra Forno di Zoldo ed Igne.



ACQUA ALTA A VENEZIA Nuova acqua alta stanotte a Venezia. L'Istituzione Centro Previsioni e Segnalazioni Maree ha registrato questa notte alle ore 1.15, al mareografo di Punta della Salute, una punta massima di marea di 105 cm sullo zero mareografico, A Chioggia la marea ha raggiunto 109 cm, a Lido diga sud 113. All'origine del fenomeno, il permanere della perturbazione che provoca maltempo su tutta l'Italia e forti venti di scirocco (sui 45-50 km/h) sull'Adriatico, mentre a Venezia soffia vento di bora (sui 25-35 km/h), in coincidenza con elevate punte massime di marea astronomica. Il Centro Maree, che da giorni aveva annunciato la possibilità di una marea molto sostenuta, ieri, a fronte di un miglioramento delle condizioni meteomarine, aveva ritoccato al ribasso (105 cm) la previsione per la notte. Alle ore 22.15, in considerazione del persistere di forti venti, il Centro Maree ha rialzato a 110 cm la previsione e ha azionato le sirene di allertamento con il segnale sonoro di primo livello. Queste, le previsioni delle prossime punte massime: oggi alle ore 12 cm 90, domani alle ore 0.45 cm 110, alle ore 12.25 cm 85, martedì alle ore 1.05 cm 105, alle ore 13.05 cm 80. La previsione sarà aggiornata alle ore 13. Il Centro Maree ricorda che un'alta marea di 105 cm comporta l'allagamento di una superficie dell'8 per cento circa della viabilità pedonale della città, con un livello variante da pochi millimetri a una media sui 25 cm in Piazza San Marco, l'area più bassa della città.







Fiumi sotto osservazione, e se in Toscana i livelli si abbassano, nel Lazio Tevere e Aniene sono straripati in più punti. Acqua alta a Venezia e tratti di linee ferroviarie bloccati nelle Marche e in Veneto, mentre il ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza ha effettuato un sopralluogo nelle zone alluvionate del pisano dove la situazione si sta normalizzando. La Protezione civile ha emesso un allerta per il centro-sud e in particolare per Sicilia, tarantino e parte di Basilicata e di Calabria. In Veneto, invece, interviene l'esercito per rimuovere la neve. La capitale, "annegata" venerdì da un potente nubifragio, si concede una tregua. Ed è stato raggiunto intorno alle 22 il livello massimo di altezza del Tevere durante la piena controllata. Il fiume ha toccato i 12,72 metri. Lo rende noto la Protezione Civile che ha accompagnato il sindaco Ignazio Marino nel sopralluogo a Ponte Milvio. Non si aspettano "ondate di piena" ne' innalzamenti superiori a quello attuale. Nel corso delle giornata il Tevere ha inondato alcuni campi sportivi e un maneggio situati nella zona semicentrale di Ponte Marconi nonché una pista ciclabile vicino allo stadio Olimpico.



ANCHE L'ANIENE FA PAURA Anche l'Aniene ha rotto gli argini in Ciociaria e ad Agosta, alle porte di Roma, allagando i campi e arrivando a ridosso di una strada regionale. La linea B della metropolitana si é fermata in vari tratti a causa di infiltrazioni d'acqua. Frane e smottamenti un po' in tutto il territorio romano hanno richiesto 300 interventi delle squadre di soccorso, mentre proseguono le operazioni di assistenza a 70 famiglie residenti nella zona nord-est della capitale che ieri sono state allontanate dalle loro abitazioni e ospitate presso strutture scolastiche. Il Papa ha telefonato al parroco di una chiesa della zona nord della Capitale, assicurando la sua preghiera per le persone in difficoltà. Il Tevere è esondato anche nel reatino, dove 70 persone sono rimaste isolate ad Alboreto. Particolarmente colpita tra la Ciociaria, dove rimane lo stato di allerta: il fiume Liri è straripato a Ceprano e nelle campagne di Sora, nel frusinate, mentre a Ceccano è straripato il Sacco, che ha invaso la strada Frosinone-Gaeta dove si segnalano circa trenta centimetri di acqua sulla carreggiata. L'esondazione minaccia anche le abitazioni e diverse attività commerciali; i campi circostanti sono completamente allagati.



PAURA A PISA Tre giovani sono finiti con l'auto nel fiume Rapido, riuscendo però a mettersi in salvo. Nel pisano, pesantemente colpito dai nubifragi di ieri, l'emergenza è rientrata. Tornano a casa le circa mille persone evacuate nel comune di San Miniato per il rischio di un'esondazione del fiume Arno, e a Ponsacco, dove ieri è esondato il torrente Era. Rimangono comunque ancora fuori casa 31 famiglie: 19 a Peccioli per il crollo di una cantina e 12 a Volterra, dopo il crollo di un tratto delle mura medievali. Il ministro Carrozza, in visita nella provincia, ha proposto un "progetto nazionale di ricerca su monitoraggio e prevenzione delle condizioni idrogeologiche del territorio con tecnologie avanzate" e ha garantito che il Governo destinerà risorse per il ripristino delle mura di Volterra. Risorse che anche il ministro dei beni culturali, Massimo Bray, ha chiesto oggi in una lettera al ministro dell'economia. Quasi 16 mila famiglie bellunesi sono ancora prive di energia elettrica per un blackout causato dal maltempo, mentre in Alto Adige quasi tutti i passi sono chiusi e nel Tirolo orientale due persone sono morte sotto le valanghe. L'esercito è intervenuto in Veneto con soldati e mezzi speciali per concorrere a rimuovere la neve dalle strade e ripristinare almeno la viabilità principale. La neve ha messo fuori servizio la linea elettrica ad alta tensione tra Dobbiaco e Ponte Malon che fornisce energia all'alto Veneto. Isolata per neve Livigno (Sondrio), raggiungibile solo dalla Svizzera.



LA NEVE A CORTINA Ha ripreso a nevicare a Cortina, dove si teme per la tenuta delle strade e dei tetti, sovrastati da cumuli di neve alti più di un metro. Il maltempo ha mandato in tilt il traffico ferroviario nel Triveneto, con numerose interruzioni e modifiche al programma di circolazione dei treni, compreso il traffico ferroviario sulla linea Venezia-Trieste e i collegamenti tra Italia, Austria e Slovenia. Sono invece le forti mareggiate ad aver provocato l'interruzione del traffico ferroviario lungo il binario verso Pescara della linea Fs Adriatica tra Loreto e Civitanova Marche. A Venezia non si è raggiunti i livelli eccezionali di marea previsti dai tecnici: la marea massima ha toccato questa notte una punta massima di 104 centimetri sullo zero mareografico.