Omicio di Loris, oggi parla Veronica
Il marito: «Dico la verità, non le credo»

Omicio di Loris, oggi parla Veronica Il marito: «Dico la verità, non le credo»
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Lunedì 26 Settembre 2016, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 15:05
RAGUSA - Sono dure le parole del marito di Veronica Panarello, Davide Stival che negli scorsi giorni è tornato a incontrare la donna  in carcere ma che ha deciso di non presenziare all'udienza del processo davanti al Gup di Ragusa, col rito abbreviato, in cui la donna è accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8 anni. 

«Oggi è la sua ultima occasione: dica veramente quello che è accaduto, per portare elementi concreti. Fino ad adesso non le credo». A ricostruire le sensazioni del papà del piccolo è il suo legale, l'avvocato Daniele Scrofani, ribadendo che il suo assistito «non crede al coinvolgimento del padre», Andrea Stival, che Veronica accusa di essere l'assassino e di avere agito perché Loris minacciava di rivelare al padre la loro relazione. «Ad oggi - chiosa il penalista - non ci sono elementi concreti e la Procura ha fatto tutti gli accertamenti possibili». 

IL LEGALE DELLA PANARELLO «Agguerrita, ma serena. Ma soprattutto sicura di sé. E ribadirà la sua verità: è stato uso suocero Andrea Stival a uccidere Loris, che voleva svelare lo loro relazione»: così, secondo il suo legale, l'avvocato Francesco Villardita, sarà Veronica Panarello nell'udienza del processo abbreviato in cui è imputata per omicidio premeditato e occultamente di cadavere, che si terrà stamattina davanti al Gup di Ragusa, Andrea Reale. La donna farà spontanee dichiarazioni in aula, ma secondo il penalista «non ci saranno cambiamenti di rotta, né colpi di scena». «Veronica Panarello sta bene - aggiunge l'avvocato Villardita - anche perché si è liberata di un grande peso che per paura aveva tenuto nascosto da tempo». 

LA VERITA' DI VERONICA Ha ribadito la sua verità Veronica Panarello nella prima parte delle spontanee dichiarazioni rese davanti al Gup di Ragusa, Andrea Reale, accusando il suocero Andrea Stival di avere ucciso Loris, che «aveva visto qualcosa che non doveva vedere», tra il nonno e la mamma. In un'ora di deposizione la donna ha ribadito la sua ultima ricostruzione del delitto: il suocero era in casa con lei, lei su ordine dell'uomo gli avrebbe legato le mani con delle fascette. Poi lei sarebbe uscita dalla stanza per rispondere a una telefonata. Al ritorno avrebbe trovato il figlio morto, strangolato dal suocero con un cavo usb grigio. Poi il corpo avvolto in un plaid è stato sceso in auto e portato nel canalone di contrada Mulino Vecchio. Le indagini della polizia di Stato, squadra mobile della Questura e carabinieri non collocano Andrea Stival nella casa di Veronica Paanarello.

E su questo punto della sua ricostruzione la donna ha provato a dare consistenza alla sua verità sottolineando che «il fatto che non riesca a dimostrare che mio suocero fosse in casa con me al momento del delitto non significa che non ci fosse...». Dopo un'ora di dichiarazioni l'imputata è apparsa stanca. Il Gup ha concesso una pausa di un quarto d'ora. L'udienza è ripresa da poco, sempre con la versione di Veronica. 
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