L'umorismo è il sale della vita?
Sì, ma attenti a non esagerare

Freud in un celebre disegno di Tullio Pericoli
Freud in un celebre disegno di Tullio Pericoli
di Paola Medde*
3 Minuti di Lettura
- Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 20:15
ROMA - A cosa serve l’umorismo? Che differenza c’è tra l’ironia e il sarcasmo? Gli uomini sono capaci di ridere più delle donne o è il contrario?
In tanti hanno provato a dare una definizione dell’umorismo. Da Gandhi a Pirandello, da Bergson a Leopardi. Ma è con Sigmund Freud, il padre della Psicoanalisi, che il motto di spirito viene analizzato come un modo per difendersi dalle emozioni negative e dalle circostanze avverse.

Certo, è evidente che alcune persone riescano meglio di altre a “riderci su”. Qualcuno ha la “battuta facile” a livello innato, altri fanno fatica ad accennare anche il più lieve sorriso e, spesso, non riescono a godere delle batture altrui.
Ma davvero “ridere” fa bene? Negli ultimi 10 anni la psicologia della salute, un settore che si occupa del benessere e di come preservarlo, si è interessata a fondo delle conseguenze dell’umorismo e delle sue eventuali influenze sia sullo stato fisico e psicologico sia sul benessere in generale. Gli studi hanno evidenziato che la relazione esiste ma dipende dal tipo di umorismo. Alcuni di questi stili hanno effetti positivi sulla salute, altri possono rivelarsi addirittura nocivi.
Tra quelli positivi, e quindi benefici, ci sono la condivisione dell’umorismo, (ridere e scherzare con gli amici, raccontare delle barzellette per divertire gli altri) e l’utilizzo dell’autoironia quando ci si sente depressi (mantenere una visione umoristica della vita di fronte a situazioni stressanti).
Gli stili negativi e dannosi, invece, riguardano il prendere in giro gli altri (soprattutto quando commettono errori o sono in difficoltà) o lasciare che gli altri ci prendano in giro (autodenigrazione).
Quindi il potere dell’umorismo è vincente quando porta alla socializzazione e quando ce ne serviamo per tirarci su di morale. Quando, invece, offende l’altro o lascia che gli altri ci offendano non è utile né a noi né a chi lo utilizza contro di noi.
E per quanto riguarda l’umorismo nella coppia? Esiste uno stile umoristico diverso per gli uomini e le donne?
Le ricerche hanno mostrato che gli uomini tendono ad usare con più frequenza lo stile sarcastico, quello di tipo “negativo”; nelle donne invece prevale l’ironia indirizzata alla convivialità e alle relazioni sociali, quella positiva che promettere benessere, quindi.
Inoltre, parlando di coppie, è stato riscontrato che uno stile ironico piuttosto che sarcastico viene associato a soddisfazione nel rapporto, maggiore percezione di vicinanza e intimità, maggior capacità di risoluzione dei problemi di coppia.
Insomma: ridere fa bene, ma non esageriamo. Dall’ironia al cinismo, dal sarcasmo all’autoironia, ogni persona possiede un modo differente di utilizzare l’umorismo nel quotidiano. Tuttavia, se la qualità della vita e delle relazioni dipende dalle forme di humor che utilizziamo, impegniamoci a sviluppare uno stile positivo e, parallelamente, a contenere quei comportamenti che, pur riuscendo a strappare qualche risata, possono arrivare a  compromettere il nostro rapporto con l’altro.  
*coordinatrice Ordine degli Psicologi del Lazio
 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA