L'alcoltest fatto poco dopo l'incidente ha rivelato che aveva un tasso di alcol nel sangue di 2,41 grammi/litro. La vittima - Maria Laura Di Benedetto, bolognese di 29 anni - era in sella a uno scooterone Aprilia in direzione Casalecchio, quando è stata tamponata dalla Ford Sierra guidata dal 23enne. La moto è finita sotto il paraurti dell'auto, la ragazza è stata trascinata per qualche metro, poi sbalzata di lato. Inutili i soccorsi del 118. Quando è arrivata la polizia stradale, a bordo della Ford c'era solo il passeggero, un 21enne amico del guidatore, rimasto leggermente ferito. Nel frattempo il 23enne si era allontanato a piedi nei campi e aveva chiamato i carabinieri, raccontando di avere subito il furto della macchina e dicendo che stava cercando di inseguire in tangenziale il ladro.
La sua versione è stata rapidamente smontata dai poliziotti, anche grazie alle parole dell'amico ferito che ha riferito come erano andate davvero le cose.
Alla fine il 23enne ha ammesso le sue colpe. È da poco più di un anno che esiste il reato specifico di omicidio stradale, che prevede tra l'altro una pena non inferiore a 5 anni in caso di fuga e la revoca della patente, che non può essere riconseguita prima di 15 anni. «Quando ci si mette al volante ubriachi - ha detto recentemente il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini a un convegno su questo tema - l'auto diventa un'arma».