Fugge dal cane che ringhia, papà muore cadendo dalle scale: causa al condominio per il parapetto troppo basso

Fugge dal cane che ringhia, papà muore cadendo dalle scale: causa al condominio per il parapetto troppo basso
Fugge dal cane che ringhia, papà muore cadendo dalle scale: causa al condominio per il parapetto troppo basso
3 Minuti di Lettura
Giovedì 19 Dicembre 2019, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 12:22

TREVISO - Una questione di circa dieci centimetri. È l'altezza del parapetto delle scale del condominio di Santa Bona Vecchia, teatro della tragedia in cui il 23 aprile del 2017 perse la vita Luis Jefferson Gesualdo, caduto dal secondo piano oltre il corrimano, spaventato da un cane che era uscito ringhiando e abbaiando da uno degli appartamenti. Ma proprio quel parapetto, si legge nella consulenza disposta dal gup Angelo Mascolo, era di circa dieci centimetri più basso di quanto previsto dalle norme di sicurezza. E ora i familiari della vittima intendono far causa al condominio.

LEGGI ANCHE:
Cane muore di paura per i fuochi artificiali: ultime strazianti ore tra le braccia del padrone

Abbandona due cagnolini nel campo ma la testimone lo inchioda: denunciato


 

IL PROCESSO In attesa delle motivazioni, che arriveranno entro una decina di giorni, pare essere questo l'elemento decisivo che ha portato al proscioglimento dei proprietari del cane che il pubblico ministero Gabriella Cama aveva invece indagato per omicidio colposo e nei confronti dei quali era stato chiesto il rinvio a giudizio. Ma alla fine dell'udienza preliminare, svoltasi ieri mattina, è arrivato il non luogo a procedere. A finire nei guai erano stati il 43enne Miguel Da Veiga (difeso dall'avvocato Silvia Biscaro) e la compagna 47enne Matilde Alibosky (difesa dall'avvocato Benedetta Bocchini) i padroni di Lupa, il pastore tedesco che spaventò Gesualdo facendolo precipitare dalla tromba delle scale. Nel tardo pomeriggio di quella domenica della primavera di due anni fa il 31enne, che qualche giorno prima era diventato papà dopo la nascita della sua prima figlia, stava rincasando con il cognato 20enne dopo essere uscito a comperare le sigarette quando, mentre saliva le scale della palazzina, il cane Lupa uscì dall'appartamento dei proprietari. Il dominicano e il cognato parlavano ad alta voce, un po' su di giri per qualche bicchiere bevuto proprio per festeggiare il nuovo arrivo in famiglia; forse innervosito dal rumore l'animale, che aveva trovato la porta d'ingresso socchiusa, uscì fuori e iniziò a ringhiare contro il dominicano. Gesualdo era terrorizzato dai cani: la vista di Lupa e quel fare apparentemente aggressivo del cane lo impaurirono tanto che, convinto che il pastore tedesco stesse per scagliarsi addosso a lui, l'uomo indietreggiò tenendosi appoggiato al parapetto. Ma dopo un istante perse l'equilibrio, cadendo due piano più sotto e morendo praticamente sul colpo. LA BATTAGLIA Per gli avvocati della famiglia di Luis Jefferson Gesualdo, gli avvocati Sebastiano Coletti e Ilaria Pempinella, il cane fu solo una concausa. «Se il parapetto delle scale fosse stato a norma Luis non sarebbe morto. Per questo i familiari avvieranno una causa civile nei confronti del condominio» aveva detto l'avvocato Coletti spiegando perché la compagna e la madre del 31enne avessero deciso di non costituirsi parte civile. La perizia chiesta dalla difesa degli indagati, e disposta dal gup, ha confermato questa tesi, che probabilmente si ritroverà nelle motivazioni del non luogo a procedere disposto dal giudice Mascolo. Denis Barea © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA