Uccide il padre: «Mamma sono stato io,
volevo fare uno scherzo»

Enrico Boggian e il figlio
Enrico Boggian e il figlio
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Domenica 26 Marzo 2017, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 11:31
SELVAZZANO - Devi dire tutta la verità, gli ha ordinato la mamma davanti agli inquirenti. E lui, sedici anni appena, tra lacrime e singhiozzi ha confessato: «Volevo solo fare uno scherzo a papà». Ma per chi indaga c’è qualcosa che non torna nella tragedia di Selvazzano in cui è morto freddato da un colpo di fucile per mano del figlio l’imprenditore Enrico Boggian di 52 anni. Un qualcosa di non detto, tanto da iscrivere il sedicenne nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Lo studente è stato torchiato dagli inquirenti per sedici ore. Solo alle 13.30 di ieri, pressato dalla mamma, ha ceduto.  Il giovane ha ricostruito l’intera giornata di venerdì: «Mi sono svegliato e avevo male alla pancia, così ho chiesto a mamma e papà di non andare a scuola e sono rimasto a casa». Poi ha raccontato di essere andato dal nonno a metà mattina. E qui il sedicenne ha affermato di avere preso il fucile da tiro calibro 22 del nonno, e poi di essere rientrato a casa senza farsi notare. «Volevo solo fare uno scherzo a papà. Volevo spaventarlo e basta», ha raccontato in lacrime ai carabinieri. Sotto choc ha inforcato la bicicletta del padre e con in mano il fucile è uscito. Erano le 14. Si è diretto verso un campo a trecento metri da casa e ha gettato il fucile nei rovi.
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