A marzo e aprile erano eroi, ora dovranno diventare supereroi, ma in tribunale. È il triste destino dei medici che hanno combattuto e stanno ancora combattendo il Covid in tutta Italia, soprattutto in Lombardia, che si ritrovano sommersi da denunce penali da parte delle famiglie delle vittime di coronavirus. Lo spiega Rosaria Iardino, presidente della fondazione The Bridge, che in un editoriale sul quotidiano Il Foglio lancia un appello: «Che fine ha fatto lo scudo penale per il personale sanitario? Gli eroi della prima ondata» di Covid-19 «sono sommersi dalle denunce. La politica faccia qualcosa».
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«Da marzo sono passati molti mesi - prosegue Iardino - e quelli che erano considerati eroi, dei quali si è osannato il sacrificio, rimangono esposti alla magistratura.
«La responsabilità degli operatori sanitari doveva essere limitata dal Decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 - osserva Iardino - ma il Governo ha bocciato l'emendamento e tra giugno e settembre i nostri eroi sono stati sommersi da una valanga di denunce penali. E si badi bene che non si tratta di denunce legate a truffe per aver speculato su questa pandemia», conclude. «Sono denunce arrivate per le morti avvenute negli ospedali, nelle Rsa, all'ospedale di Bergamo che è un simbolo di resilienza contro il Covid. Decine e decine di denunce contro i sanitari che hanno curato e sostenuto i pazienti».