Benzina sul fuoco del dubbio. La Cina censura la pubblicazione di una ricerca sulle origini del coronavirus e la fa sparire dal web.
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La bomba arriva dalla Cnn, finora piuttosto prudente lungo il terreno del virus creato in laboratorio, e le sensazioni sbagliate vengono rafforzate dai sempre più rigidi protocolli imposti da Pechino in materia di studi e soprattutto di diffusione degli stessi.
Già varata una nuova politica, infatti: tutti i documenti accademici relativi al Covid-19 saranno soggetti a un minuzioso scrutinio e la loro eventuale condivisione dovrà essere validata dagli ufficiali del governo centrale.
Ancora secondo Cnn, cancellare le tracce lasciate da due università cinesi altro non sarebbe che «l’ultimo sforzo volto a controllare la narrativa sulle origini della pandemia». Con la Cina intenta a svestire in fretta i panni dell’untore per indossare altrettanto frettolosamente addirittura quelli dell’eroe.< Un ricercatore coinvolto nell’inchiesta, che parla in condizioni di anonimato per il timore di pesanti ritorsioni, afferma ai microfoni della rete televisiva americana che l’obiettivo di Xi Jinping e dei suoi sarebbe quello di giungere alla conclusione forzata «che l’epidemia sia nata altrove» e che parallelamente «Pechino non sia affatto disposta a tollerare indagini indipendenti e oggettive» su un dossier che, di fatto, ha sconvolto il mondo.
Coronavirus, la Cnn accusa la Cina: «Censurati gli studi sulle origini del virus»
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Lunedì 13 Aprile 2020, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 17:59
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