"Con la laurea nessun lavoro, faccio
la cavia umana: 800 euro in 3 giorni"

"Con la laurea nessun lavoro, faccio la cavia umana: 800 euro in 3 giorni"
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Mercoledì 25 Maggio 2016, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 19:15
ROMA - Non sempre studiare e laurearsi può bastare per avere una prospettiva di vita migliore. Per questo, racconta oggi il quotidiano La Stampa, sempre più giovani stanno pensando, per sbarcare il lunario, di fare un’esperienza “di lavoro” molto particolare: la cavia umana.

La maggior parte sarebbero maschi, giovani tra i 19 e i 34 anni. “Quando capisci che la laurea non serve le tenti tutte per arrivare a fine mese”, afferma Fabio, 30enne romano, che - racconta il quotidiano torinese - “per sbarcare il lunario ha deciso di mettersi al servizio della ricerca. Mettendo a disposizione il suo corpo per testare medicinali in via di sperimentazione”.

Proporsi è più facile di quanto si pensi: “Sui siti web dei centri di sperimentazione viene pubblicato un bando. Via mail si lasciano i propri dati e si risponde a una specie di questionario, poi si viene ricontattati via Whatsapp o sms per uno screening in cui valutano il profilo fisico e mentale”.

In tre giorni, racconta il giovane, è riuscito a guadagnare 800 euro. Ma non è facile per tutti: lo scorso anno, durante la sperimentazione di un analgesico, una cavia morì e altre sei riportarono gravi sintomi. “I rischi ci sono - si legge ancora - la maggior parte delle volte gli effetti collaterali si fermano a mal di testa e nausea, ma a volte portano a danni permanenti”.

In Italia i centri di sperimentazione ci sono ovunque, soprattutto al nord (da Verona a Catania, Cagliari, Pisa, Milano, Varese), e la “paga” per le cavie umane può variare, da 600 fino a 3mila euro. Esistono dei limiti: non ci si può sottoporre ai test più di due volte l’anno, ad esempio. Ma è sorprendente vedere come molti giovani italiani siano disposti anche a rischiare la propria salute, e la propria vita, pur di trovare un modo per guadagnare del denaro, in assenza di prospettive di lavoro.
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