Roma, falsi Barolo e Moscato: sequestare
400 bottiglie di vino in un capannone di cinesi

Roma, falsi Barolo e Moscato: sequestare 400 bottiglie di vino in un capannone di cinesi
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Sabato 30 Luglio 2016, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 10:56

ROMA - I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Roma hanno sottoposto a sequestro oltre 400 bottiglie di vino recanti etichette contraffate dei marchi pregiati “Barolo Mazzino” e “Moscato”. L’attività, eseguita dai Finanzieri del I° Gruppo Roma, è scaturita dal controllo del territorio, a seguito di un’elaborata analisi investigativa che ha permesso di individuare nell’area est della Capitale un capannone gestito da cittadini di nazionalità cinese dove erano stoccati i prodotti, posizionati sugli scaffali e pronti per essere immessi sul mercato.

 

All’atto dell’intervento, le bottiglie sono risultate mancanti della retro-etichetta e del contrassegno di Stato, riportando, invece, l’etichetta frontale contraffatta dei noti vini, risultata altresì mancante delle indicazioni geografiche e della denominazione di origine. A seguito della richiesta dei militari di esibire la documentazione relativa all’acquisto del prodotto nonché della sua provenienza, il soggetto titolare dell’esercizio commerciale non è stato in grado di fornire nulla che potesse attestare quanto richiesto. Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono proseguite con l’effettuazione di analisi chimiche sul vino contenuto nelle bottiglie. Dai rapporti di prova sono emerse irregolarità anche sulla composizione del prodotto, in quanto il contenuto di anidride solforosa era superiore al limite fissato per il prodotto originale, oltre a evidenziare la bassissima qualità del vino stesso.

Un cittadino cinese di 40 anni è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, nonché segnalato per l’irrogazione di sanzioni amministrative connesse al tenore di anidride solforosa superiore ai limiti massimi fissati dalla normativa europea. Il vino in questione veniva venduto come "pregiato" e di fabbricazione "esclusiva". Il servizio svolto si pone nel solco delle attività costantemente condotte dalla Guardia di Finanza a tutela dei consumatori, oltre che al contrasto della vendita di prodotti contraffatti e alla realizzazione dei relativi proventi illeciti.

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