Come da tradizione, i rumors si scatenano. Si parla di problemi di produzione, che costringerebbero Apple a rendere disponibile inizialmente il nuovo iPhone solo in quantità limitate.
Un'eventualità ventilata anche da Nikkei, per cui Apple non sarà in grado di superare 20 milioni di unità spedite entro il 2017, mettendo in campo solo la metà di dispositivi inizialmente previsti.
Il problema principale, stando a quanto riportato dall'agenzia economica Bloomberg, riguarderebbe il sistema di riconoscimento facciale, FaceID, che è anche la caratteristica più rilevante del dispositivo.
Secondo Bloomberg, che in un lungo articolo ha scandagliato la catena di fornitori e assemblatori dell'azienda, Apple avrebbe abbassato la qualità delle componenti del FaceID pur di aumentare la produzione dello smartphone. Un'accusa alla quale Apple ha prontamente risposto, definendo le ipotesi formulate come «completamente false». «Face ID è un sistema di autenticazione potente e sicuro, incredibilmente facile e intuitivo da usare - ha detto la società guidata da Tim Cook - La qualità e la precisione non sono state modificate e continuano a offrire la stessa probabilità di uno su un milione che l'iPhone venga sbloccato da un volto casuale». Per il sistema Touch ID, basato sul riconoscimento delle impronte digitali, questa probabilità è invece di uno su 50 mila.