Mark Zuckerberg, scrive Boldrini, «prenda coraggio e cancelli una volta per tutte le pagine della vergogna!». La presidente della Camera spiega di aver scritto al fondatore di Facebook per denunciare questa situazione. Dalla compagnia, aggiunge, «rispondono dicendo che loro hanno regole e politiche di carattere internazionale e che, quando possono, tengono conto delle legislazioni nazionali.
Ma il fascismo non è una semplice questione di leggi locali, come dicono loro. Il fascismo e il nazismo sono state grandi tragedie mondiali, che i popoli e le nazioni libere hanno sconfitto pagando prezzi altissimi».
«Anche dagli Stati Uniti, che è il Paese in cui è nato Facebook, vennero migliaia di ragazzi in divisa a combattere per la libertà. Altro che fatto locale! E nessuno può ignorare che l'Olocausto resta la più grande tragedia, la più terribile creatura del nazifascismo. Non un singolo Paese, come può essere l'Italia, ma tutto il mondo moderno è frutto della sconfitta del nazifascismo. Con le Costituzioni democratiche, con la Dichiarazione Universale dei diritti umani, con le Nazioni Unite e l'Unione Europea. Questa memoria e questa consapevolezza dovrebbero quindi appartenere pienamente alla politica di Facebook, in ogni Paese del mondo!».