Dossier dell'Arpam: "L'amianto
alla Carbon rappresenta un pericolo"

Dossier dell'Arpam: "L'amianto alla Carbon rappresenta un pericolo"
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Venerdì 18 Luglio 2014, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 11:30
ASCOLI - ​Si aspettava solo il responso dell'Arpam di Pesaro per mettere in qualche modo la parola fine alla vicenda dell'amianto nell'area ex Carbon. E, adesso, la relazione dei tecnici dell'Arpam arrivata e i risultati dell'indagine vengono menzionati in una lettera della direzione dell'Area vasta 5, inviata, oltre che al Comune, anche alla Procura. Si tratta di una lettera ritenuta riservata, anche perché potrebbe far parte del dossier su cui è chiamato a esprimersi il Tar in merito alla richiesta di sospensiva avanzata dalla Restart, ma nella quale le conclusioni sull'indagine condotta non lasciano adito a dubbi. Nel senso che la situazione dell'amianto all'interno dell'area ex Carbon è pericolosa e, pertanto, si ritengono giustificate le azioni chieste dal Comune. "Si inviano - si legge nella lettera del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell'Area vasta 5 - le risultanze ispettive ed analitiche dei tecnici e del direttore Arpam di Pesaro (centro regionale amianto), unite alle osservazioni ispettive dei tecnici di questo servizio". Dopo aver ricordato che le indagini sono state eseguite alla presenza delle parti coinvolte nella vicenda, la lettera così prosegue: "Come facilmente si evince dalle relazioni, le con dizioni della struttura evidenziano l'urgenza delle azioni richieste con l'ordinanza sindacale del 24 aprile 2014. In particolare, le fibre affioranti e visibili ad occhio nudo, sono il segno più evidente dell'alta pericolosità del Mca e questa è la corrispondente valutazione medica dello scrivente. La valutazione medica - prosegue la lettera - è quella che ha rilevanza in termini di raggiungimento dell'obiettivo di tutta la normativa: eliminare il pericolo della grande cancerogenità delle fibre di amianto sia esso crisotilo che crocidolite (quello, nel caso in oggetto, più visibile ad occhio nudo". In pratica, la lettera del Servizio di Igiene, conferma le preoccupazioni sia del Comune
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