Via l'amianto ​dal Circolo Morelli
In sicurezza i campi da tennis

Via l'amianto ​dal Circolo Morelli In sicurezza i campi da tennis
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 17:54
ASCOLI - ​L'incubo amianto, almeno al centro sportivo del circolo tennis "Morelli", nella zona proprio sotto lo stadio Del Duca, non c'è più.

La ditta incaricata, la Capriotti snc di Tortoreto, ha provveduto a rimuovere i pannelli di amianto presenti nelle strutture e nella copertura del circolo e le lastre abbandonate che presentavano rischi per la salute e l'ambiente. Un intervento che è costato circa 40 mila euro e che l'Amministrazione comunale ha immediatamente affidato proprio per eliminare la presenza del materiale a rischio anche per la salute di tutti i frequentatori degli storici campi da tennis ascolani.



La scoperta di questo materiale potenzialmente pericoloso all'interno di quello che è uno storico impianto sportivo della città era avvenuta a seguito di un sopralluogo effettuato dai tecnici comunali. Nel corso di questo monitoraggio, infatti, era emersa la presenza di tamponature e coperture in amianto, oltre a lastre abbandonate, dello stesso materiale, nelle immediate vicinanze. Proprio a seguito del sopralluogo, dunque, si era ritenuto di intervenire per la bonifica e la rimozione e sostituzione delle parti "pericolose" proprio al fine della salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente in generale.



Una decisione doverosa alla luce del fatto che la zona in questione è frequentata dagli appassionati che utilizzano le strutture e i campi da tennis del circolo. Inoltre, il rischio che possano crearsi frammenti e quindi polveri nocive potesse andare a riguardare anche la zona soprastante il complesso sportivo. Un rischio che, chiaramente, si è corso per diverse decine anni, essendo presente quell'amianto sin dall'origine della struttura, così come accade in quasi tutte le strutture realizzate ormai diverso tempo fa.



L'Amministrazione comunale, di fronte al rischio da tamponare, ha quindi immediatamente provveduto a destinare la somma - come detto, pari a 40 mila euro - e ad aggiudicare d'urgenza, previa indagine di mercato con ditte del settore, l'intervento di messa in sicurezza e rimozione delle lastre pericolose. Il tutto secondo le procedure previste per questi casi.



Del resto, come detto, i casi anche ad Ascoli sono numerosi ed affiorano ogni qual volta c'è un sopralluogo accurato in siti realizzati ormai diverso tempo fa. Basti pensare ai più recenti come il ritrovamento di amianto all'interno degli ex capannoni della Carbon, così come per quelli ritrovati addirittura sotto la copertura della chiesa di San Francesco e ancora casi come quello dei tre serbatoi contenenti amianto abbandonati lungo la strada, nella frazione di Cavignano.



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