SAN BENEDETTO - E’ in via Volta, a due passi dal lungomare sambenedettese, che si è creato una sorta di cortociruito burocratico che sembra mandare in crisi chi, per lavoro, deve vigilare sul rispetto del codice della strada. Perché c’è una piccola porzione della via, quella a ridosso dell’incrocio con via Catullo, dove nessuno ha ancora capito se si possa o no parcheggiare l’auto.
Il motivo? Non ci sono divieti di sosta, ma non ci sono neppure le strisce che delimitano l’area dove, in teoria, si potrebbe lasciare il veicolo.
Neppure verbale, a quanto egli stessa afferma malgrado dal comando di polizia locale, attraverso l’ufficio stampa, facciano sapere che per loro quella pratica è chiusa. Ma, a guardarla bene, la vicenda tanto chiusa non è perché le auto continuano a sostare in un punto che, tra le altre cose, è particolarmente stretto per una strada a due corsia quale è via Volta (e anche qui non sono poche le richieste, da anni inascoltate, dell’istituzione di un senso unico). Ad ogni buon conto le segnalazioni fatte al Comune hanno alle spalle anche documentazione cartacea e video fotografica. C’è ad esempio il contrassegno della contravvenzione elevata a un’auto dalla pattuglia dei vigili urbani e c’è un video nel quale due agenti, malgrado i residenti facciano presente sia il precedente che la pericolosità della situazione, si rifiutano di elevare la multa all’auto parcheggiata nello stesso punto. Si vede addirittura uno di loro perdere la pazienza con un cittadino sceso in strada per chiedere lumi su quel parcheggio, e lanciare il blocchetto delle contravvenzione su un’auto parcheggiata.
Insomma, quello di via Volta, per il momento, sembra essere un parcheggio a giorni alterni. A volte si prende la multa per divieto di sosta, altre volte non la si prende perché il divieto di sosta non c’è. E qui veniamo ai giorni nostri perché quasi due mesi fa, proprio alla luce di quegli accadimenti, è stata inviata la richiesta di chiarimenti attraverso l’app municipium alla quale non è seguita alcun chiarimento formale. Dal Comune affermano che la risposta è avvenuta per vie verbali ma il segnalatore dice un’altra cosa: «Sono stato io, alla fine, ad andare a cercare qualcuno con cui parlare - afferma - e non ho comunque ricevuto alcun tipo di chiarimento in merito a quella situazione». Ora, ad ogni modo, ha chiesto un appuntamento al sindaco Spazzafumo.