SAN BENEDETTO «È stato un incubo. Un incubo vero. Polvere, calcinacci, urla di gente. Non ci siamo più sentiti letteralmente la terra sotto ai piedi come in un sogno in cui stai cadendo nel vuoto, ma poi ti svegli e capisci che è la realtà». Giulia Sbattella è originaria di Porto San Giorgio, vive a Firenze con il marito, il sambenedettese Gionata Di Matteo. Lei è professoressa di Lettere, lui sarto da uomo. Hanno una bimba piccola, Beatrice, appena 7 mesi. E il loro pensiero è andato subito a lei che, per fortuna, al momento era in un’altra sala: «Avrebbe potuto morire», racconta la donna.
I particolari
La coppia è stata fra gli involontari protagonisti del crollo del solaio durante una festa di matrimonio a Pistoia.
«Abbiamo fatto - riprende la giovane mamma, 28 anni - un volo di almeno 6 metri, non si arrivava mai a terra. Quando siamo caduti era tutto buio, avevamo la polvere negli occhi, i calcinacci sopra e sotto di noi. Sentivo le urla e i pianti. Mio marito mi chiamava e non mi trovava, io non riuscivo a rispondergli, perché non respiravo bene». Poi, a mano a mano, il ritorno alla normalità. O quasi. «Appena mio marito mi ha trovato - ricorda - mi ha tirata fuori dalle macerie e, anche se avevamo dolori in tutto il corpo, siamo scappati subito fuori per paura che cadessero altri pezzi di pavimento e quindi siamo rimasti al freddo ad aspettare i soccorsi. I soccorritori prima hanno visitato e portato via i feriti più gravi, poi ci hanno portato con l’ambulanza all’ospedale San Luca di Lucca, perché Prato, Pistoia e Pisa erano già pieni».
Le condizioni
Il marito ha subito una «botta violenta alla schiena, ha dei punti sotto al mento, ferite ed escoriazioni sul corpo ma, per fortuna, nulla di rotto. Io, invece, ho 4 costole rotte e una vertebra avvallata. I medici mi hanno detto che ho subito un trauma cranico e un colpo al polmone che mi impedisce di respirare bene. Ora dovrò stare a letto per un mese, non posso muovermi, mi debbono anche imboccare». Nel dramma, la buona notizia. «Anche se siamo doloranti - conclude - dobbiamo ringraziare il Signore che nostra figlia non fosse nella stanza con noi in quel momento, ma in un’altra sala della villa con una nostra amica». Intanto proseguono le indagini: la Procura di Pistoia ha sequestrato l’immobile e aperto un’inchiesta per crollo colposo.