San Benedetto, costretta ad abortire
per continuare ​a prostituirsi in strada

San Benedetto, costretta ad abortire per continuare a prostituirsi in strada
1 Minuto di Lettura
Giovedì 16 Febbraio 2017, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 11:11
SAN BENEDETTO - Rito abbreviato condizionato ad una perizia ginecologica a cui dovrà essere sottoposta una delle ragazze che, secondo l’accusa, sarebbe stata indotta ad abortire per poter continuare a prostituirsi. 
È questa la richiesta che l’avvocato Simone Matraxia ha fatto davanti al giudice di Ascoli Rita De Angelis nel corso del processo in cui la sua assistita, una nigeriana di 37 anni è accusata di sfruttamento della prostituzione, tratta di esseri umani e di aver indotto all’aborto una delle ragazze che costringeva a prostituirsi. Attraverso la consulenza tecnica d’ufficio, il difensore intende verificare se vi sia compatibilità tra il racconto e il reale svolgimento dei fatti. Una richiesta che prende le mosse dagli esiti di una perizia di parte fatta eseguire dal dottor Fabrizio Ortenzi che nelle sue conclusioni sostiene che non ci sia compatibilità tra quanto riferito e quanto realmente accaduto.  Il giudice ha accolto la richiesta dell’avvocato Matraxia e ha nominato il dottor Di Biagio in qualità di consulente tecnico d’ufficio ed il prossimo 21 marzo verrà conferito l’incarico e verranno posti i quesiti a cui il perito dovrà dare delle risposte.  
© RIPRODUZIONE RISERVATA