San Benedetto, 2775 decreti ingiuntivi
Nei guai chi non cura le palme infette

I droni sulle palme a caccia del punteruolo rosso
I droni sulle palme a caccia del punteruolo rosso
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Domenica 14 Febbraio 2016, 07:20
SAN BENEDETTO - Arrivano i droni per salvare le palme dal punteruolo ma nel frattempo un numero sempre crescente di cittadini rinuncia a curare le palme di casa perché non ci sono più i contributi delle Marche per l’abbattimento. E’ una situazione paradossale che ha costretto anche l’Assam, l’Agenzia servizi settore agroalimentare, a inviare 2775 decreti ingiuntivi ad altrettanti titolari delle piante infestate affinché si attivino per abbatterle o mettere in atto il protocollo per limitare la diffusione del coleotter killer. 
Il dato è regionale ma, ovviamente è concentrato soprattutto sulla Riviera che dall’esotica essenza trae il suo nome e parecchio della propria fortuna balneare. “In effetti - spiega Sandro Nardi dell’Assam regionale - sono stato in Francia per vedere come funzionano questi droni e mi sono reso conto che possono risultare molto utili ma per ora sono “caricati” con liquidi che in Italia ancora sono fuorilegge”. 
“Questi strumenti sono utili - gli fa eco il collega Roberto Lozzi che ha anche un ufficio al Centro Agroalimentare di San Benedetto - soprattutto per quanto riguarda la fase preventiva o la diagnosi precoce. Infatti “dal basso” ci si rende conto che un esemplare è infestato quando comincia ad abbassare le foglie o perderne. E spesso è troppo tardi per curare o salvare la palma. Se, invece, con uno strumento aereo si riuscisse a passare sopra e prendere la malattia nei suoi stati iniziali allora ecco che un numero molto più alto di esemplari resterebbe vivo e, a sua volta, non diventerebbe untore per gli altri. Inoltre spargere il medicamento direttamente dentro il ciuffo darebbe ottimi risultati a cifre sicuramente abbordabili”. I droni contro il punteruolo in questo momento sono utilizzati già a La Spezia. E c’è una società, la Nowlanding, azienda specializzata nell’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto che ha già stretto una collaborazione con il Centro di sperimentazione e assistenza agricola di Albenga. Ma tornando, è il caso di dirlo, con i piedi per terra, molto grave è quanto sta accadendo negli ultimi mesi. La crescita esponenziale dei casi, circa 3 mila sulle 21.000 palme esistenti, sembra essersi arrestata. Ma se da un lato potrebbe essere essere una buona notizia - fanno effetto le cure - dall’altra la sensazione è che siano solo diminuite le denunce dall’anno 2007 quando si scoprì il primo caso e le piante infette raddoppiavano ogni anno.
 
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