San Benedetto, il calvario dei vigili
10 chiloemetri per fare rifornimento

I vigili urbani in azione
I vigili urbani in azione
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Venerdì 16 Giugno 2017, 05:05
SAN BENEDETTO - Quasi dieci chilometri per andare a fare rifornimento, quasi dieci chilometri per tornare indietro. È l’odissea che, da qualche settimana, vivono i vigili urbani di San Benedetto che, per rifornire di carburante sia auto, pattuglie e scooter in dotazione al corpo, sono costretti ad arrivare a Cupra Marittima e poi tornare indietro. E soltanto a determinate ore del giorno altrimenti si resta a secco. Una situazione paradossale e legata alla burocrazia degli appalti dettati dal Consip che ha individuato nella Retitalia Internazionale, l’unica fonte di approvvigionamento possibile per i mezzi dei corpi delle polizie locali. Fino a qui tutto bene, se non fosse per il fatto che l’unico distributore che operava sotto quel marchio, e che si trova nella zona del lungomare, ha cambiato insegna passando ad un altro gruppo. E il distributore più vicino facente capo a Reteitalia si trova a Cupra Marittima. 
Questo significa che i vigili urbani, che si trovino in auto, furgone o motorino, sono costretti ad attraversare mezza San Benedetto, tutta Grottammare e una buona parte di Cupra prima di poter fare finalmente rifornimento. E, ovviamente, questo vale anche per il ritorno. In buona sostanza uno scooter che ha un’autonomia di circa novanta chilometri deve percorrerne quasi venti soltanto per fare benzina. Il tutto condito dal fatto che il rifornimento può essere effettuato soltanto con l’addetto alla gestione delle colonnine del distributore, per firme e timbri che convalidino l’avvenuta vendita del carburante, il che esclude la possibilità di fare rifornimenti “di emergenza” ad esempio in orario serale. Insomma un bel problema soprattutto per un corpo che, quotidianamente, viene chiamato a diversi interventi la maggior parte dei quali imprevisti, e di conseguenza non in grado di effettuare un calcolo previsionale di chilometri percorsi e consumi. 
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