Grottammare, museo a cielo aperto
con i reperti di Porta Maggiore

L'inaugurazione
L'inaugurazione
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Domenica 12 Giugno 2016, 17:23
GROTTAMMARE - «Abbiamo ritrovato questo luogo, uno spazio sottratto all’asfalto e ai veicoli per restituirlo ai cittadini». Con queste parole ha esordito il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini durante l’inaugurazione di Largo di Porta Maggiore. I lavori di riqualificazione iniziati lo scorso settembre in Largo Palmaroli, all’ingresso del Paese Alto, hanno portato alla luce degli straordinari ritrovamenti archeologici che riguardano l’antica porta del paese risalente al 1500. «Dalle fonti antiche sapevamo che in questo luogo sorgeva Porta Maggiore – ha spiegato il sindaco – Nonostante ciò siamo rimasti sorpresi quando tolto l’asfalto, il tubo della Ciip era collocato sopra le fondamenta della Porta». Il primo cittadino ha tenuto inoltre a ringraziare la Soprintendenza archeologica rappresentata da Marco Pagano e la Soprintendenza paesaggistica con Anna Imponente. Ecco come si presenta oggi lo scavo, un grande patrimonio culturale per la città di Grottammare: i reperti sono circondati da una balaustra in acciaio auto-illuminata, i resti archeologici comprendono le fondamenta della porta, il cardine, una caditoia per la raccolta delle acque dove sono emersi molti frammenti di ceramica, vetro e resti animali che raccontano uno spaccato interessante sull’alimentazione degli antenati. Infine sono stati installati pannelli informativi in lingua italiana, inglese e braille. I lavori sullo scavo sono stati compiuti dalla ditta Idrea Coop. Il progetto di riqualificazione è stato curato dagli architetti Bernardino Novelli e Valeria Angelini, mentre l’architetto Bua si è occupato della valorizzazione. Il costo totale dell’opera ammonta a 130 mila euro compreso il nuovo acciottolato di Largo Palmaroli. «Questo museo all’aperto arricchisce l’offerta turistica delle Marche», ha tenuto a precisare il consigliere Urbinati. 
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