Grottammare, indagine nel passato
Prosciugato il “Bagno della Regina”

I lavori ieri di Protezione civile e Legambiente
I lavori ieri di Protezione civile e Legambiente
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Domenica 24 Luglio 2016, 09:45
GROTTAMMARE  - Il “Bagno della Regina”, probabilmente risalente all’epoca romana in età imperiale, è stato finalmente svuotato dall’acqua stantia. Ora possono quindi partire i lavori di mappatura e di studio da parte delle università di Bologna e di Napoli per cercare di capire a cosa servisse questa profonda vasca situata in zona Valtesino. 
L’operazione di pulizia del “Bagno della Regina” si è svolta oggi pomeriggio ad opera della Protezione civile di Grottammare, di Monsano di Ancona e di Monte San Vito, Lega Ambiente Marche e Lega Ambiente di San Benedetto, e dalla Soprintendenza archeologica di Ancona. Presenti sul luogo anche il sindaco Piergallini, il professore dell’università “L’Orientale” di Napoli, Fabrizio Pesando, l’archeologo Gianluca Trionfi, l’architetto Alessandro Vannicola, e naturalmente i promotori di questa iniziativa, il gruppo “Voler Bene a Grottammare”, coadiuvato dall’architetto Antonella Nonnis. 
Ora c’è da capire a che cosa servisse questa vasca. Sono due le ipotesi come spiegato dal professore Fabrizio Pesando e dall’archeologo Gianluca Trionfi: «O era una cisterna che serviva ad alimentare le domus romane oppure si trattava di una piscina». 
I professori Enrico Giorgi (dell’università di Bologna) e Fabrizio Pesando (dell’università di Napoli) lavoreranno nei prossimi mesi per svelare i segreti della vasca. «Prima faremo un censimento di tutti i bagni presenti sul territorio– ha spiegato Pesando – Successivamente, studieremo il sottosuolo del “Bagno della Regina” con un georadar». A caccia dei segreti del sottosuolo.
 
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