Decine di storni morti sull’asfalto vicino allo stabilimento della Bosica, analisi dell’Asl per capire la causa: le ipotesi

Decine di storni morti sull’asfalto vicino allo stabilimento della Bosica, analisi dell’Asl per capire la causa: le ipotesi
di Gloria Caioni
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Lunedì 7 Marzo 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 08:36

MARTINSICURO - Lo strano caso della morìa di uccelli in zona industriale. Nella tarda serata di sabato in tanti hanno notato decine di volatili (dovrebbero essere storni) morti sull’asfalto nei pressi dello stabilimento della Bosica. 


Il sopralluogo
La notizia è arrivata anche all’orecchio del sindaco, Massimo Vagnoni, che ha contattato le autorità competenti per i rilievi del caso. «Difficile al momento fare delle considerazioni – dice – sul posto è stato compiuto un sopralluogo della Asl che ora cercherà di capire a cosa sia dovuto questo assurdo fenomeno».

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Nei prossimi giorni è probabile che si abbia qualche informazione in più e più certa sull’accaduto che ha, però, incuriosito i martinsicuresi e non solo. I poveri resti degli uccelli sono stati rimossi della stessa Asl che ora è chiamata ad analizzare, anche attraverso autopsie, i piccoli corpi. Qualora fossero caduti in orizzontale dal cielo o comunque tutti in una simile posizione si sarebbe potuto parlare di una folgorazione. Un cavo elettrico che avrebbe dato loro, in sostanza, una scossa mortale. Ma la loro posizione lungo l’asfalto andrebbe a smentire questa possibilità. L’altra ipotesi è quella di un avvelenamento da fumi tossici. Un po’ quanto accaduto in Messico tre settimane fa. In questo caso il video, ripreso da una videocamera di sorveglianza, fece il giro del mondo. Si vedono i merli dalla testa gialle franare al suolo tutti insieme. Qualcuno, dopo la caduta, è riuscito a riprendere il volo, altri sono rimasti, esanimi, a terra.

La pista più accreditata, però, pare essere quella di un forte rumore che avrebbe fatto uscire gli storni dal loro rifugio. Nella veloce fuga sarebbero andati ad impattare contro un mezzo pesante o qualcosa di simile in zona industriale. Un caso simile si è registrato nella città di Ferrol, in Galizia (Spagna): sono stati condotti esami tossicologici su vari tessuti (cervello, cuore, polmoni, trachea, reni e intestino) per determinare un possibile avvelenamento ed è stata condotta anche la ricerca di potenziali patogeni, come quelli dell’influenza aviaria. Non è stato trovato, però, nulla di tutto ciò. Al momento, però, ci sono numerosi focolai di H5N1 anche in Italia. Esclusa anche la folgorazione. Gli episodi sono stati numerosi in tutto il mondo: lo scorso gennaio è capito in via Appia Nuova a Roma e poco prima, la notte del 31 dicembre, in via Cavour, presso la Stazione Termini. In quest’ultimo caso, essendo la notte di Capodanno, la Lipu ha ipotizzato che i botti abbiano terrorizzato gli storni e li abbia costretti ad uscire, col buio, dal loro rifugio. Nella concitazione del momento potrebbero essere finiti contro un cavo elettrico. In questo caso si avalla l’ipotesi della folgorazione.


Le analisi
Tornando a Martinsicuro, bisognerà attendere le analisi della Asl di Teramo per uscire dal campo delle illazioni e trovare conferme ufficiali. Intanto in città si fa strada, giorno dopo giorno, una crescente curiosità riguardo al fenomeno. Qualcuno teme anche che qualche campo elettromagnetico possa aver generato la morìa. Per questo si chiedono risposte certe che possano escludere pericolosi agenti inquinanti nell’aria.

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