In Riviera esplode la rabbia degli albergatori: «Non accetteremo il bonus vacanze»

San Benedetto, in Riviera esplode la rabbia degli albergatori: «Non accetteremo il bonus vacanze»
San Benedetto, in Riviera esplode la rabbia degli albergatori: «Non accetteremo il bonus vacanze»
di Marco Braccetti
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Venerdì 22 Maggio 2020, 03:45

SAN BENEDETTO - Gli albergatori di tutta la Riviera delle Palme sono in rivolta contro il bonus vacanze. Viene visto come fumo negli occhi il provvedimento recentemente varato dal Governo Conte, con l’obiettivo di stimolare le vacanze in Italia.

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A finire sul banco degli imputati (più che lo spirito della norma) è la sua attuazione. Non un contributo mirato direttamente nelle tasche dei turisti, bensì un rimborso sulle tasse (del 2021) del quale potranno eventualmente godere gli hotel che accetteranno tali bonus. «Con cosa pagheremo i nostri dipendenti? Con il bonus?».
 
«Che io sappia, a Cupra Marittima non li accetterà praticamente nessuno - sostiene Aureliano Mascaretti dell’Hotel Cristal -. Si tratta di uno specchietto per le allodole. Alcuni provvedimenti adottati per sostenere l’economia, come la sospensione dell’Imu, hanno una giustificazione valida perché, mentre questo provvedimento è davvero privo di senso. Visti alcuni precedenti, dubito anche sulla puntualità degli enti pubblici come pagatori. Ci sono hotel ai quali sono arrivati con anni di ritardo i pagamenti per i soggiorni dei terremotati». Cambio di città, stesso refrain. «Non è con un bonus impostato in questa maniera che si risollevano le sorti del turismo - scandisce Filippo Olivieri: proprietario dell’Hotel Parco dei Principi di Grottammare -. Anche perché, guardando bene la norma ci si accorge che potrà accedere al bonus solo una nicchia della popolazione». Arrivando a San Benedetto, la musica continua a non cambiare: «Io non accetterò prenotazioni che prevedano il bonus vacanze» preannuncia Pietro Canducci delle strutture ricettive Seven Rooms e Villa Cri Cri. «Tra l’altro - argomenta l’operatore ricettivo - sono entrambe strutture piccole e proprio le strutture del genere sono quelle che hanno maggiori difficoltà ad adeguarsi alle nuove norme anti Covid. Non nascondo che sto ragionando se convenga non aprire il Seven Rooms. In un quadro d’incertezza del genere, il Governo ci prospetta un provvedimento che formula dei crediti su imposte del 2021, invece di aiutarci ad avere la liquidità di cui abbiamo bisogno immediato per poter riaprire in sicurezza. Tutto questo sa di presa in giro». 
I timori
Molto preoccupato è Gabriele Di Emidio dell’Hotel La Pace: «La questione del bonus vacanze è lontana anni luce dai miei attuali pensieri. Io oggi mi domando: riapro o no? Perché attualmente non è chiaro come deve essere gestito da noi operatori un eventuale caso di positività al Covid. Come verranno gestite le persone che arriveranno dalle zone più a rischio? Non so se me la sento di mettere a repentaglio la mia salute e quella dei miei dipendenti». Di Emidio sottolinea le insidie nella norma che prevede di misurare la temperatura ai clienti: «Statisticamente, circa due volte a settimana in hotel abbiamo qualcuno con la febbre: per un colpo di sole, per un po’ di freddo preso col vento al mare o con l’aria condizionata. Cosa accadrà quest’anno? Dovrei segnalare il caso alle autorità sanitarie, ma se poi arriva l’ambulanza, qui scatta il fuggi fuggi generale. Ho chiesto delucidazioni al numero verde Covid regionale, ma rispondono coniugando i verbi al condizionale. Un imprenditore non può lavorare al condizionale, deve avere certezze su cui poi valutare il rapporto tra rischi e benefici. Lavorare in questo clima di incertezza è davvero difficile, altro che bonus». 
I contagi
Tranchant il commento di Giorgio Mancini dell’Hotel Progresso: «Il bonus vacanze è ininfluente.

La vera differenza quest’estate la farà la paura del contagio. Se le persone continueranno ad avere paura di un possibile riaccendersi dell’epidemia, non si muoveranno da casa e non c’è bonus vacanze che tenga». Ad ogni buon conto il bonus vacanze è garantito a chi ha un Isee non superiore a 40mila euro. Prevede 500 euro per le famiglie di almeno tre persone, 300 per le coppie e 150 per i single. Ma su quando li percepiranno fisicamente gli albergatori resta l’incertezza.

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