ASCOLI - Punto e a capo. Superate e lasciate alle spalle complicazioni (anche con strascichi legali per gestioni precedenti) e altre problematiche pregresse, ora si riparte da zero con un nuovo progetto per la riqualificazione e valorizzazione dello storico complesso di Villa Sgariglia a Campolungo.
Un importante immobile, con annessi terreni che accolgono uliveti e vigneti, che adesso l’Arengo ha aggiudicato, dopo una specifico bando di gara, ad un raggruppamento temporaneo di imprese del territorio, denominato “Tenera Picena”, per un recupero con manutenzioni straordinarie, una riqualificazione e un rilancio come struttura alberghiera con annesso ristorante oltre a una rivitalizzazione dei terreni agricoli per puntare a creare un polo di valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop. Un punto di ripartenza, fortemente voluto dal sindaco Marco Fioravanti dopo anni bui di abbandono e incertezza, per un complesso suggestivo e di rilievo che ha tutte le potenzialità per attrarre anche nuovi flussi turistici legati proprio al filone dell’enogastronomia.
Con la formalizzazione dell’aggiudicazione della gara, prende il via il processo di rilancio e rivitalizzazione di Villa Sgariglia, nella zona di Campolungo, dopo diversi anni di silenzio e strascichi che hanno portato all’impossibilità di utilizzare il prestigioso immobile. Nel dettaglio, il raggruppamento di imprese “Tenera Picena” a questo punto avrà la possibilità di gestire il complesso, inclusi i terreni agricoli, per 15 anni a partire dalla firma del contratto di concessione, versando all’Arengo un canone annuo di 10.500 euro. L’obiettivo è quello di valorizzare una villa storica che ha al suo interno 29 camere da letto distribuite su tre livelli, di diverse dimensioni (14 doppie, 9 triple e 6 quadruple) per una capacità ricettiva complessiva pari ad 87 posti letto effettivi. Inoltre, si prevede il recupero dei terreni attigui all’immobile attraverso un piano finalizzato al ripristino dei soprassuoli esistenti con riferimento a piante di oliva tenera ascolana da olio e vigneti, nonché il recupero dell’annesso fabbricato da utilizzare come rimessaggio agricolo. L’intenzione è quella di andare a creare, gradualmente, un polo ricettivo-turistico attrattivo e, al tempo stesso, un polo di valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop.
Per perseguire gli obiettivi di riattivazione dell’immobile come struttura ricettiva-country house, i nuovi gestori dovranno innanzitutto procedere con un intervento – previsto dal bando – di sistemazione e manutenzione di alcune parti del complesso stesso, per circa 800mila euro.