L'ascolana Emanuela Lombardi a Marrakech per lavoro: «Una scossa fortissima. Siamo stati fortunati»

Emanuela Lombardi
Emanuela Lombardi
di Marco Vannozzi
3 Minuti di Lettura
Domenica 10 Settembre 2023, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 17:29

ASCOLI - C’è anche un’ascolana tra i 200 italiani a Marrakech in Marocco, dove un terremoto di magnitudo 7.0 ha portato morte e distruzione. Si tratta di Emanuela Lombardi, residente a Villa Sant’Antonio, in Marocco per un evento aziendale. Per fortuna nessun danno è stato registrato nella zona dove si trova attualmente insieme alle sue colleghe.

«Siamo state fortunate. In questo angolo della città non si sono verificati crolli. Ma la paura è stata tanta», racconta Emanuela. La donna lavora per la divisione italiana della Worwerk, multinazionale e leader mondiale della vendita di elettrodomestici. È arrivata a Marrakesh venerdì mattina e poche ore dopo si è trovata nel mezzo di un incubo. La paura è stata grande. 
 
«È stato un terremoto fortissimo, molto più del sisma del 2016 in centro Italia - afferma -.

La scossa è durata circa 30 secondi, ma sono sembrati lunghissimi». La scossa, di magnitudo 7, alle 23.11 di venerdì 8 settembre, è stata sentita lungo tutta la dorsale dell’Atlante. Epicentro a 16km dal villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Ingenti i danni, con il bilancio delle vittime che si aggrava man mano che arrivano le notizie dai villaggi. In migliaia hanno passato la notte in strada. «Abbiamo trascorso la notte all’esterno negli spazi dell’hotel dove stiamo soggiornando» spiega Emanuela.

Poco dopo la notizia del tragico sisma, tantissime persone si sono allarmate cercando di mettersi in contatto con lei. E così i social si sono rivelati utili. «Stanno arrivando tanti messaggi e telefonate. Non riesco a rispondere a tutti. Grazie a tutti. Grazie per il pensiero. Solo tanto spavento. Stiamo tutte bene», ha scritto Emanuela rispondendo alle numerose richieste. L’ambasciatore a Rabat, Armando Barucco, ha confermato di aver contattato tutti gli italiani che sono stati segnalati. L’ambasciatore ha quindi annunciato che all’aeroporto di Marrakesh, preso d’assalto dai turisti in fuga dopo il grande spavento, è stato aperto un help desk della sede diplomatica per fornire assistenza e informazioni agli italiani che dovessero partire. «Siamo arrivate venerdì mattina e avevamo un volo di ritorno in Italia in programma domenica - aggiunge -. Ancora non sappiamo se sarà confermato. Al rientro ci sta pensando la nostra azienda. Ora siamo nelle loro mani. Vedremo l’evolversi della situazione nelle prossime ore». 
 
Il sisma che ha colpito il Marocco rischia di essere tra i 15 peggiori terremoti al mondo, per numero di vittime, delle ultime due decadi, dall’inizio del 2000. E il secondo per gravità nel Paese nordafricano, dopo quello del 1960 ad Agadir che uccise un terzo degli abitanti della città (12-15 mila persone). Al momento si contano oltre mille morti e più di un migliaio sono i feriti, ma il numero è purtroppo destinato a crescere parecchio. L’evento ha avuto una magnitudo simile a quella del terremoto in Irpinia (6.9) che ha colpito l’Italia 43 anni fa, superiore al sisma che sconvolse il centro Italia nel 2016, quando la sequenza raggiunse una magnitudo di 6.5.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA