Roberto vive in roulotte nel parcheggio del cimitero per rincuorare chi piange: «Mi piace rendermi utile»

Roberto Renga con gli inseparabili cani
Roberto Renga con gli inseparabili cani
di Filippo Ferretti
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Martedì 4 Maggio 2021, 09:30

ASCOLI  - Si chiama Roberto Renga, è ascolano e ha 54 anni. Da tempo ha deciso di mettersi a disposizione di coloro che non hanno mai smesso di soffrire per un lutto, lontano o recente che sia, decidendo di vivere in una roulotte nel parcheggio del cimitero cittadino. Ogni giorno, chiunque vada a trovare i defunti della città lo trova lì, pronto ad accompagnare chi ha bisogno di lui, per pulire i fornetti presenti, persino tenere in ordine i bagni che si trovano all’interno.

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Un’azione di volontariato che Roberto svolge senza pretendere nulla in cambio, per essere a beneficio di chi si reca in un posto così carico di dolore e di distacco, dove arrivano quotidianamente persone che non si rassegnano: talvolta sole, spesso disperate.

E Roberto, che vive in questo alloggio così precario, con i suoi adorati cani, nel mettere in atto una simile disponibilità umana ha trovato pace, dopo aver attraversato un passato difficile, essere cresciuto nell’anaffettività ed essersi ritrovato per strada, senza famiglia e senza lavoro. Per tentare di dare una svolta ad una esistenza piena di ombre, segnata da un’infanzia e da una gioventù così disperate da portarlo ad un passo dell’autodistruzione, Roberto si era persino trasferito all’estero, allo scopo di mettere in pratica la sua grande abilità di cuoco e poter in questo modo riuscire a mantenere economicamente sua moglie e i suoi due bambini.

«Ma un giorno sono tornato e ho capito di aver perso tutto» ricorda, riferendosi ad una consorte che non conosceva così bene e confessando che poi solo l’amore per un’altra donna ascolana era riuscito a salvarlo dal baratro. «Ma anche lei, disgraziatamente, si è tolta la vita, anch’ella vessata da un passato malvagio e io allora non ho potuto far altro che seguirla qui e starle accanto» spiega, parlando dei motivi che lo hanno portato a traslocare, prima in tenda e poi in roulotte, nell’area del cimitero. Questa nuova vita, dapprima iniziata per sopportare meglio il dolore della perdita, pian piano, grazie alla presenza dei suoi amici a quattro zampe e al contatto con tanti che si trovano in condizioni luttuose, ha portato finalmente conforto a Roberto che ha avuto la comprensione del sindaco Marco Fioravanti, delle persone che si recano al camposanto per pregare i loro cari e di tanti abitanti del quartiere più vicino, Borgo Solestà.

«Si dimostrano gentili e mi offrono sempre qualcosa» confessa Roberto Renga, che si preoccupa di tenere ordinato e pulito un parcheggio un tempo degradato, occupato di notte da tossici e da coppie clandestine. «Voglio continuare ad adoperarmi in questo modo» conclude Roberto, sperando solo di poter dormire un giorno in un posto meno precario e che in caso di pioggia non debba allagarsi completamente. 

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