Ascoli, i "Signori del Gas" a processo
Il pm chiede quattro condanne

Il tribunale di Ascoli
Il tribunale di Ascoli
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Martedì 27 Giugno 2017, 10:06
ASCOLI - Mai come nel processo contro i “Signori del Gas” si sono avuti tanti elementi per convincere la Procura di Ascoli Piceno a formulare un’accusa precisa e inequivocabile: dalle centinaia di pagine di intercettazioni dei finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria di Ascoli Piceno, alle circostanziate denunce di un privato cittadino. Un quadro così complesso, emerso ieri durante l’udienza in cui è andata in scena la requisitoria del Pm davanti alle parti civili e al giudice, Marco Bartoli, ha, così, portato a richieste di pene severe: secondo il Pubblico Ministero, Franca Di Giacinto, infatti, i quattro soggetti indagati per turbativa d’asta, per l’appalto milionario del gas bandito nel 2011, devono essere condannati a due anni e due mesi di reclusione ciascuno, più il pagamento per le spese processuali. 
Le registrazioni, quindi, hanno rappresentato il fronte caldo dell’inchiesta sull’appalto milionario del gas. Ieri, dunque, è andata in scena una fase processuale molto importante, durante la quale, peraltro, è stato sottoposto ad interrogatorio uno degli indagati, Giuseppe Morelli, responsabile unico del procedimento all’epoca della predisposizione del bando di gara. Mentre l’altro imputato, Giovanni Liguori, ha reso dichiarazioni spontanee. Ma la decisione del Pm è stata severa e a questa si sono associati gli avvocati di parte civile, Romina Celani, e Mauro Gionni, che rispettivamente rappresentano i comuni di Colli e di Castorano. 
Si parla di un appalto sontuoso e ai raggi x della Procura, già da più di due anni, è finito l’appalto di 18 milioni di euro, bandito nel 2011, per la concessione della distribuzione del gas metano in cinque comuni della vallata aggiudicato dalla partecipata Servizi Distribuzione: inchiesta che è costata il rinvio a giudizio ad un dipendente della partecipata, al responsabile del procedimento di gara e a due manager della Gestir di Modena, tutti indagati per turbativa d’asta.
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