Parolisi, la figlia Vittoria si allontana
L'udienza di oggi potrebbe saltare

Parolisi, la figlia Vittoria si allontana L'udienza di oggi potrebbe saltare
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Domenica 17 Maggio 2015, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 06:44
ASCOLI - ​Rischia di saltare definitivamente il procedimento giudiziario avviato da Salvatore Parolisi per incontrare sua figlia Vittoria. Da alcune indiscrezioni trapela che anche questa volta non sarebbero avvenute alcune notifiche alle parti citate in giudizio per l’udienza fissata per questa mattina davanti ai giudici del tribunale per i minorenni di Napoli. Qualora il vizio formale nella convocazione dovesse essere riscontrato oggi in aula, si tratterebbe della terza volta nell’ambito dello stesso procedimento. Lo scorso 10 febbraio, il giudice campano, nel rinviare l’udienza al 18 maggio tenne a specificare che era l’ultima volta che rimandava ad altra data il processo e, nel caso si fossero verificati vizi formali nella convocazione delle parti, avrebbe proceduto all’archiviazione del procedimento. Pertanto, se dovessero essere confermate le irregolarità e al tempo stesso il magistrato decidesse di dare seguito ai propri convincimenti annunciati nel corso dell’ultima udienza, il rischio che il processo possa chiudersi con un nulla di fatto è assai probabile. L’azione legale promossa da Salvatore Parolisi attraverso uno dei suoi legali, l’avvocato teramano Federica Benguardato, prende le mosse dalla relazione che la consulente d’ufficio nominata dal giudice tutelare di Nola, la psicologa Giuseppina Bencivenga, consegnò al magistrato. Nella perizia, infatti, veniva evidenziata la necessità di Vittoria Parolisi, la bambina nata dal matrimonio tra Salvatore e sua moglie Melania, di incontrare padre. Per la consulente sarebbe opportuno, per la sua corretta crescita psicologica, che la bambina incontri il padre che non vede dal giorno del suo arresto avvenuto il 19 luglio del 2011 ma che sente regolarmente al telefono tutte le settimane.

Gli incontri sarebbero dovuti avvenire in carcere dopo un adeguato percorso a cui si sarebbero dovuti sottoporre sia la minore che i suoi tutori, i nonni materni Vittoria e Gennaro Rea, ma anche lo stesso Parolisi. Quanto contenuto nella perizia diede forza al caporalmaggiore che, attraverso al suo difensore Valentina Bencivenga, presentò l’istanza al tribunale per i minorenni di Napoli per poter riabbracciare la figlia che ha già compito i cinque anni. Ma l’ennesimo vizio formale, qualora le indiscrezioni dovessero essere confermate, potrebbe mettere a serio rischio il procedimento. Ma un altro procedimento, ben più importante attendi tra pochi giorni Salvatore Parolisi. E’ l’udienza fissata per il prossimo 25 maggio davanti ai giudici della corte d’appello di Perugia che dovrà ricalcolare la pena dopo che la Cassazione, lo scorso 10 febbraio lo ha riconosciuto colpevole dell’omicidio della moglie Melania Rea anche se per la Suprema Corte non ci fu crudeltà nel compimento dell’omicidio. Il caporalmaggiore, che in primo grado era stato condannato all’ergastolo ed in Appello a trenta anni di reclusione, ora rischia tra i sedici ed i ventiquattro anni di carcere. Restano, invece, confermate tutte le pene accessorie. Tra queste la decadenza della potestà genitoriale di Salvatore Parolisi .
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