Donati, neo presidente della Banca del Piceno:«Più dialogo e meno App per i risparmiatori. Basta ruotare il personale»

Donati, neo presidente della Banca del Piceno:«Più dialogo e meno App per i risparmiatori. Basta ruotare il personale»
Donati, neo presidente della Banca del Piceno:«Più dialogo e meno App per i risparmiatori. Basta ruotare il personale»
di Mario Paci
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Domenica 19 Maggio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 11:17

ASCOLI - Con il mondo che corre verso la globalizzazione, l’uso smodato di Internet che riversa sull'utente quelle funzioni che una volta venivano svolte da un impiegato, l'uso eccessivo di vocaboli stranieri, molti risparmiatori, in là con gli anni o non al passo con la tecnologia, rischiano di essere emarginati. Sicuramente di capire poco di banca. Lo ha compreso perfettamente il neo presidente della Banca del Piceno, Sandro Donati, che forte della sua esperienza politica (è stato assessore regionale della giunta Spacca) non intende rinunciare a questa nutrita fetta di clientela.

Il contatto umano

«La Banca del Piceno - attacca Donati - non vuole seguire l’esempio delle grandi banche dove non c’è più il contatto umano, dove direttori e impiegati ruotano in continuazione senza più punti di riferimento, dove ci si affida più alle App, all’Internet banking, che al dialogo. È chiaro che non possiamo fare finta che la globalizzazione non esista e bisogna tenerne conto, ma l'obiettivo di Banca del Piceno non è di smantellare le filiali, anzi, al contrario, di mantenerle e se i bilanci lo consentiranno, di ampliarle. A Spinetoli, ad esempio, intanto abbiamo installato un nostro bancomat dopo l'addio di Intesa-San Paolo che aveva lasciato sguarnita la cittadina di servizi bancari. Io ad esempio, abito a dieci metri dalla banca e sarò sempre reperibile; non cambio il numero di telefono cellulare da venti anni». Negli ultimi anni si assiste alle fusioni fra istituti di credito che puntano ad essere più solidi finanziariamente. «La Banca del Piceno - ricorda il neo presidente Sandro Donati - è fra le più grandi del credito cooperativo del Centro Italia e ovviamente punta a inglobarne altre nel futuro. È finito il tempo degli orticelli, c'è bisogno di avere alle spalle un gruppo solido che dia certezze ai risparmiatori e agli imprenditori». Quanto all’organizzazione della Bcc, Donati ha già le idee molto chiare: «Voglio giocare di squadra con il rinnovato consiglio di amministrazione dove c'è un mix di entusiasmo giovanile ed esperienza dei veterani. Annuncio fin da adesso che nei prossimi giorni sarà nominato il nuovo direttore generale che proverrà dal nostro interno, senza andare a pescare altrove». Infine il presidente della Banca del Piceno rivolge un messaggio agli avversari sconfitti alle elezioni di due settimane fa (Raffaele Tassotti e Claudio Censori). «Alla vigilia del voto, come spesso accade, c'è stata un po' di tensione, ma questa competizione elettorale sul rinnovo del consiglio di amministrazione ha giovato democraticamente alla banca perchè alle urne si sono recati quattromila soci. Non era mai successo negli ultimi venti anni. Io rimarco che sarò il presidente di tutti e cercherò suggerimenti da tutti. Sia bene inteso: non si tratta di una frase di circostanza ma di un'affermazione sincera. Per me la battaglia è finita, non deve essere eterna, ho bisogno di collaborazione».

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