Morto in carcere, l'aggressore
"Non volevo ucciderlo"

Morto in carcere, l'aggressore "Non volevo ucciderlo"
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Venerdì 20 Febbraio 2015, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 15:26
ASCOLI - ​Ieri mattina l'avvocato Umberto Gramenzi si è recato nel carcere di Marino per incontrare il suo assistito, Mohamed Ben Alì, il ventiquattreenne tunisino indagato dalla Procura di Ascoli per la morte in carcere di Achille Mestichelli.

Nel corso del colloquio l'avvocato Gramenzi ha potuto raccogliere la versione dei fatti fornita dall'extracomunitario. I motivi della tragica rissa sarebbero da ricondurre ad una banale discussione, una delle tante che si registrano frequentemente nelle celle del carcere in cui sono costretti a vivere i detenuti in condizioni difficili per il sovraffollamento, scoppiata fra Mestichelli e il tunisino.



"Stando a quanto mi ha riferito il mio assistito - dice l'avvocato Gramenzi - i due si sono attaccati per futili motivi. Sembrerebbe che ad un certo punto Mestichelli abbia cercato di addossarsi a Mohamed il quale ha reagito spintonandolo energicamente”.



“Mestichelli si è sbilanciato ed ha tentato di aggrapparsi alla branda senza però riuscirvi”.

“Dapprima ha battuto la testa contro uno sgabello di ferro e poi è finito sul pavimento restandovi esanime. Ben Alì mi ha giurato che non era sua intenzione causare al compagno di cella conseguenze tanto gravi. A suo dire si sarebbe trattato di una fatalità".
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