Morti nella Rsa: «Quell'infermiere uccise altri anziani, va condannato all'ergastolo». La richiesta del Pm al processo

La Rsa di Offida
La Rsa di Offida
di Luigi Miozzi
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Giovedì 14 Settembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 15:12

ASCOLI - Confermare l’ergastolo inflitto in primo grado e riformare la sentenza della corte d’assise di Macerata per i casi in cui è stato assolto sia dall’accusa di omicidio che di tentato omicidio. È quanto richiesto dal procuratore generale della corte d’assise di appello di Ancona al termine della sua requisitoria nel processo che vede imputato Leopoldo Wick, l’infermiere della Rsa di Offida finito in carcere perché accusato di aver ucciso sette ospiti della struttura e del tentato omicidio di un altro anziano.

 
La relazione


Ad aprire l’udienza è stato il giudice relatore, Maria Cristina Salvia: nella sua relazione, che aveva precedentemente fatto recapitare alle parti, il magistrato ha ripercorso le fasi dell’inchiesta e l’iter processuale che ha portato i giudici del tribunale maceratese, il 1° giugno del 2022, ha emettere la sentenza di condanna di Leopoldo Wick. È stata quindi la volta del procuratore generale Rossi che nella sua requisitoria ha chiesto la conferma della condanna di primo grado ma anche di riformare la sentenza per quei casi in cui l’infermiere è stato assolto.

Una richiesta che, di fatto, ricalca i motivi per i quali il Pm Umberto Monti ha deciso di presentare ricorso in Appello.

La Procura di Ascoli, infatti, aveva chiesto e ottenuto il processo per Leopoldo Wick perché ritenuto il presunto responsabile di otto omicidi e del tentato omicidio di altri quattro anziani ma i giudici di primo grado, tenendo conto del nesso di causalità tra la somministrazione dei farmaci e l’avvenuto decesso degli ospiti della struttura, stabilì che l’infermiere fosse colpevole di sette degli otto casi di omicidio e solo uno dei quattro per tentato omicidio. Nei motivi di appello, il Pm ha chiesto ai giudici di secondo grado di tener conto delle prove scientifiche raccolte in sede di indagine che dimostrano l’indebita somministrazione di farmaci da parte di Leopoldo Wick portando al decesso degli ospiti della struttura. 


I decessi


Una ipotesi accusatoria che troverebbe conforto anche nell’aumento esponenziale dei decessi nella Rsa di Offida negli anni 2017 e 2018 che poi si sarebbero riallineati con dati statistici precedenti in concomitanza con la fine del servizio dell’infermiere nella struttura. Dopo il procuratore generale, è stata la volta degli avvocati di parte civile ribadire le loro ragioni e supportare le richieste della pubblica accusa. Il processo è stato quindi aggiornato all’11 ottobre quando sono previste le arringhe dei difensori, del responsabile civile, ovvero dell’Asur, e dell’imputato, gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Francesco Voltattorni.

La sentenza è prevista per l’8 di novembre ma qualora si dovesse rendere necessario, potrebbe slittare al 15 novembre. Leopoldo Wick venne arrestato il 15 giugno del 2020 al termine di una lunga inchiesta portata avanti dalla Procura di Ascoli sulle morti sospette avvenute all’interno della Rsa di Offida tra il 2017 e il 2018. Per gli inquirenti, l’infermiere aveva somministrato indebitamente farmaci – tra i quali insulina, promazina e anticoagulanti - agli ospiti della struttura fino a causarne il decesso.

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