Il farmaco contro il Covid sarà di casa ad Ascoli: Pfizer investe 50 milioni di dollari

Il farmaco contro il Covid sarà di casa ad Ascoli: Pfizer investe 50 milioni di dollari
Il farmaco contro il Covid sarà di casa ad Ascoli: Pfizer investe 50 milioni di dollari
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Sabato 9 Aprile 2022, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 23:13

ASCOLI  - Una delegazione americana guidata dal presidente di Pfizer Global Supply, Mike McDermott, ha visitato lo stabilimento ascolano di Campolungo dove a partire da maggio non sarà solo confezionato ma anche prodotto il farmaco anticovid Paxlovid come già sta avvenendo nel sito di Friburgo.

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Il top manager della multinazionale farmaceutica è rimasto piacevolmente sorpreso dell’efficienza dello stabilimento dove fra dipendenti e indotto lavorano quasi mille persone (e 250 saranno assunte nel prossimo triennio) ma anche dall’accoglienza che la città gli ha riservato.

La delegazione ha visitato i principali monumenti (con tanto di esibizione di un coro al Meletti) e ha preso atto della simbiosi fra la città e la sua principale fabbrica. Nella relazione che verrà inviata a New York il giudizio non potrà che essere positivo. Cosa significa questo? Che al contrario di quanto sta, purtroppo, accadendo a Catania la multinazionale non ha al momento nessuna intenzione di smantellare, anzi intende consolidare la sua presenza a cominciare dal potenziamento dei suoi laboratori. 


Lo stabilimento di Ascoli Piceno è assieme a quelli di Ringaskiddy e Newbridge, in Irlanda, e Friburgo in Germania, uno dei quattro siti di produzione e confezionamento di Pfizer, a livello globale, del farmaco antivirale orale anticovid Paxlovid. La struttura ha adeguato linee di gestione altamente complesse per confezionare insieme i due principi attivi di Paxlovid su larga scala, in funzione del bisogno globale, con un investimento programmato di circa 50 milioni di dollari. Per far fronte alle esigenze di produzione e confezionamento di Pfizer, sono previste oltre 250 nuove assunzioni nello stabilimento. Pfizer ha iniziato a suo rischio già l’anno scorso la produzione di Paxlovid e prevede di produrre fino a 120 milioni di trattamenti entro la fine del 2022.

Il Paxlovid (formato da due compresse da 150 mg di nirmatrelvir e una compressa da 100 mg di ritonavir) è un inibitore della proteasi principale del virus SARS-CoV-2, indicato per il trattamento del Covid-19 negli adulti, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad aumentato rischio di progredire verso malattia grave. Paxlovid ha dimostrato di ridurre significativamente i ricoveri e i decessi, se somministrato entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi, con una modalità di assunzione domiciliare che potrebbe cambiare il modo in cui può essere trattato il virus, riducendo potenzialmente l’impatto della pandemia sui sistemi sanitari e ospedalieri.


Lo stabilimento di Ascoli, struttura chiave di Pfizer per la produzione di piccole molecole, è stato scelto come sito di produzione e confezionamento di Paxlovid per l’alto livello tecnologico, le professionalità presenti al suo interno e la capacità, dimostrata negli anni, di garantire in maniera estremamente affidabile la fornitura in tutto il mondo di farmaci che rispettano elevati standard di qualità e di attenzione per l’ambiente. In linea con la politica di sostenibilità ambientale di Pfizer.

Un altro punto di forza dello stabilimento di Campolungo è l’innovazione tecnologica sulle linee di confezionamento: sensori per la manutenzione predittiva consentono di personalizzare le stampe a seconda del mercato di riferimento e i numeri seriali per la tracciatura globale; pallettizzatori compongono il bancale finale; sistemi di movimentazione gestiti tramite software e un magazzino completamente automatizzato. Una qualità raggiunta anche grazie alla professionalità ddlla direttrice Beatrice Colombo destinata ad assumere alti incarichi in Irlanda.

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