Ascoli, sfida fra parenti candidati
alle elezioni ​per il rinnovo dei sestieri

Ascoli, sfida fra parenti candidati alle elezioni ​per il rinnovo dei sestieri
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Giovedì 22 Ottobre 2015, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 11:00
ASCOLI - Sfida tra parenti alle prossime elezioni della Quintana in programma il 29 novembre.

Ci sono anche quattro coppie di marito e moglie tra i 122 candidati ai 78 posti di consigliere del comitato di sestiere. A Porta Maggiore saranno in lista Giorgio De Angelis e la consorte Raffaella Traini e Graziano Caringola con la moglie Paola Ferretti. A Porta Tufilla sono candidati Laura Melosso ed il marito Giulio Nicoletti e Mirko Mancini con la moglie Michela Amici. I casi in cui ci sono rapporti di parentela, però, non finiscono qui. A Porta Romana, il caposestiere uscente Pierluigi Torquati affronterà la tornata elettorale insieme al figlio Emanuele; a Sant’Emidio l’ex caposestiere Alfredo Giacobbi si candida insieme al figlio Alessandro che nell’ultimo comitato rivestiva l’incarico di numero due dell’arme rossoverde. Sempre nel sestiere del centro storico, aspirano ad uno posto da consigliere Giancarlo Amadio ed il figlio Alessandro. Alla Piazzarola, Carlo Bartoli ed il figlio Alfredo sono pronti alla sfida elettorale. A Porta Solestà, il caposestiere uscente Luigi Lattanzi sarà affiancato dal fratello Attilio. E questa non è una novità perché i due si candidano insieme, con successo, dalla tornata elettorale del 1994. A Porta Romana, sono in lizza i fratelli Stefano e Paolo Volponi ed i fratelli Massimiliano e Matteo Mariotti. Le donne candidate sono in tutto 20. La palma di sestiere più “rosa” spetta a Porta Tufilla con 6 aspiranti tra cui le dame del 2012 Laura Cellini e Tatiana Scaramucci. Seguono Sant’Emidio con 5, Porta Maggiore e Porta Romana con 3, Porta Solestà con 2 e Piazzarola con 1. I consiglieri uscenti sono 47, oltre a Salvatore Liberati di Porta Maggiore che è stato nel consiglio di via delle Terme solo per una parte del mandato. Restando in casa neroverde, le acque sono già agitate. Un piccolo gruppo di candidati sembrerebbe pronto a ritirarsi o a non fare la campagna elettorale per questioni strettamente personali.
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